Veronica Maya “Dalla Rai all’urgenza di regolarizzare il mondo della chirurgia estetica”
In breve
- Gli inizi in Rai - Maffei e Del Noce i Miei Maestri
- La bellezza come fonte dell’anima
- La chirurgia estetica è essenzialmente anti-aging
- L’urgenza di una regolamentazione per evitare l’omologazione
- L’esperienza personale e i trattamenti
- Un nuovo programma per i 20 anni in Rai
Non ci saremmo mai aspettati che il nostro incontro con Veronica Maya ci portasse a spaziare dagli esordi in RAI nel 2004, come inviata agli Europei di Lisbona, a un'approfondita analisi del mondo della chirurgia estetica. Ma non poteva essere altrimenti, considerando che il suo compagno di una vita abbraccia il “nostro mondo editoriale” essendo un chirurgo plastico ed estetico. Ed è forse proprio questo che spesso trasforma il giornalismo in quella multiforme realtà che diviene “stupore” nella sua più profonda porzione di senso.
“La mia passione per lo spettacolo nasce da bambina ed è soltanto grazie alla libertà che mi hanno concesso i miei genitori che sono riuscita a costruire quella carriera in Rai, che raggiunge quest'anno i 20 anni di attività”. Così inizia il nostro incontro che non lascia nulla al caso. “Fu Fabrizio Del Noce, allora Direttore di Rai Sport, a scoprirmi e a permettermi di costruirmi con la dedizione e l’impegno quella reputazione e professionalità figlia di un progetto che tutt’oggi continua”, ribadisce Veronica, che sul tema bellezza ci confessa: “La Bellezza è per me una fonte inesauribile dell’anima, dove la gentilezza, la capacità di regalare un sorriso a chi ci è vicino ne rappresenta la più alta essenza”.
“Il mondo dell’estetica e tutto ciò che vi ruota attorno è tutt'altra cosa”, sottolinea Veronica Maya. “La mia visione proviene forse da un pulpito privilegiato, essendo il mio compagno un chirurgo plastico e Estetico; ritengo tuttavia che il settore necessiti di una regolamentazione per evitare l’omologazione della bellezza”, sottolinea la conduttrice, proseguendo: “La chirurgia estetica dovrebbe basarsi essenzialmente su anti-aging al di là dei casi, in cui risulta strettamente necessaria”. L’analisi di Veronica Maya è precisa. “Purtroppo in Italia è permesso a volte l’esercizio della professione anche a tutti quei medici che non hanno una specializzazione ed è quindi sempre più facile assistere a quel fenomeno che porta ‘le nuove generazioni’ a cadere nella ‘trappola’ di chi pensa essenzialmente a fare soldi”. “La chirurgia e la medicina estetica sono divenuti troppo inflazionati”, spiega la conduttrice che ci ha parlato anche della sua esperienza personale con la chirurgia.
Quando è nata la tua passione per lo spettacolo?
Sono figlia di una regista teatrale, sin da bambina “rompevo le scatole” a mia madre perché volevo fare gli spettacoli con lei. Mi iscrisse a una scuola di ballo. Ho fatto 20 anni la ballerina, passando dal musical al teatro per giungere poi alla televisione. Le mie radici erano incentrate nel mondo dello spettacolo. Iniziai a fare provini fino al momento di svolta con l'approdo a Rai 1.
Che cosa avvenne?
Feci un provino per Rai Sport, del quale ho anche una cassetta in VHS. Era il 2004 c’erano gli Europei di calcio a Lisbona. Poco dopo ricevetti la telefonata del Direttore Fabrizio Maffei, che mi invitò ad andare a seguire le partite live. La mia carriera in ambito televisivo era già iniziata a Teleroma 56 con “Lazialità in tv” di Guido De Angelis. Ho avuto comunque tanti incontri importanti.
Se dovessi identificare un mentore?
I miei genitori sono stati determinanti in quanto mi hanno lasciata libera di scegliere la mia strada senza costrizioni. Comunque come dicevo Fabrizio Maffei e Luciano Scipioni (ex Direttore Rai) sono stati fondamentali per la mia carriera senza tralasciare Fabrizio del Noce, che ha costruito su di me un progetto. Le carriere le fai con un progetto e con chi crede in te non ‘per una stagione’. Io ho avuto la fortuna di poter costruire la mia professionalità a lungo termine.
Che cos’è per te la Bellezza?
Premetto che sono la moglie di un chirurgo plastico (ride). La Bellezza è per me un fattore che va al di là dell’estetica, come la gentilezza, la capacità di regalare anche per un attimo un momento di felicità agli altri. E’ fare stare bene chi ci è vicino. La bellezza è nello sguardo, è l’istinto che ti fa percepire l’anima di chi ti è vicino. E’ innegabile che l'estetica è fondamentale. Svegliarsi la mattina e piacersi ci permette di affrontare quelle che sono le difficoltà del vivere quotidiano con maggiore sicurezza. Personalmente dopo tre gravidanze ho rifatto il seno. Ma mi rendo conto di parlare da un pulpito privilegiato.
Sei a favore della chirurgia estetica ovviamente.
Sì, sono a favore come medicina preventiva anti-aging iniziato nel modo giusto, con i professionisti giusti senza rincorrere l’omologazione a foto di altri. Sono a favore non solo dopo i 60, ma anche a partire dai 40.
A proposito di “rincorrere l’immagine di altri”, cosa pensi delle nuove generazioni che desiderano apparire altro da sé ricorrendo al chirurgo estetico con l’applicazione di face up per omologarsi alle influencer?
Ne sono assolutamente consapevole, ma è molto difficile contrastare questa tendenza di omologazione. La sicurezza e il carattere dei giovani va forgiato in casa, dovrebbe ritornare ai genitori il ruolo della formazione e l’educazione. Mio marito, se arriva la ragazzina di turno, vuole incontrare i genitori per comprendere realmente quali sono le motivazioni che la spingono a rivolgersi a lui. Credo che questo dovrebbe essere l’atteggiamento di tutti i chirurghi estetici, purtroppo spesso non è così. E’ assolutamente necessario comprendere essenzialmente le dinamiche psicologiche che spingono il paziente a rivolgersi ad un professionista del settore e non viceversa. Laddove non si nota una reale necessità di un intervento non si dovrebbe intervenire.
Ti riferisci ai finti medici?
Assolutamente sì. Purtroppo è un ramo molto inflazionato, malgrado in Italia ci sia un Corso di laurea in Medicina oltre alla specializzazione. Ritengo sbagliato che un altro medico, come ad esempio un odontoiatra, possa operare nel contesto della chirurgia plastica e ricostruttiva. E’ un mondo che a monte non è tutelato. Invito tutte le pazienti a non guardare il prezzo, ma il curriculum del professionista al quale si rivolgono: l’esperienza, le casistiche. Andare dal chirurgo non è come andare dal parrucchiere a farsi il cambio smalto, sono importanti tanti fattori. C’è troppa leggerezza, ci si rivolge a quel professionista che ha più followers, che va di moda niente di più sbagliato!
Quali trattamenti adotti?
Personalmente ho usufruito della terapia laser. Ho fatto un po’ di botulino, ma non sono una che si fa infiltrare; non ne sento la necessità. Ci sono tante tecniche poco invasive che quando sei ancora relativamente giovane possono essere utili.
Tornando alle origini come giudichi la televisione di oggi?
Ultimamente la sto guardando molto poco. Credo che i giovani siano a conoscenza di poche cose. Ovviamente sono molto legata al mondo Rai, che ritengo qualitativamente ad altre emittenti. Ad esempio riguardo all’episodio, che ha visto la trasmissione di Alberto Angela essere spostata per dar spazio a Temptation Island, credo che ci sia stata una strumentalizzazione della comunicazione. Ci sta che un programma di qualità come quello di Alberto sia stato spostato per dargli una collocazione migliore (spesso si fa), non è sbagliato. Mi dispiace che la Rai si sia piegata a una logica di “non cultura” a favore di Temptation Island. Anche i miei programmi hanno subito cambiamenti di palinsesti. È sinonimo di un modo di comunicare diverso. Ormai la tv è “anziana”, è appannaggio di quella fascia di età che ancora non utilizza lo smartphone. Non amo i talent. Ho rifiutato soldi importanti, che mi avevano offerto per parteciparvi. Non mi piego a quel mondo dove non mi sento tutelata, ho impiegato anni per costruirmi una reputazione. Gli unici che ‘salvo’ sono Tale e Quale (al quale ho partecipato) e Pechino Express, che guardo con i miei figli.
Progetti futuri cosa hai in cantiere?
Quest'anno ho intenzione di viaggiare molto di più, non mi è stato possibile con il Covid. Ho tanto lavoro, ma il mio sogno è festeggiare i miei 20 anni di carriera con un mio programma “alla vecchia maniera”. Diciamo che ci sto lavorando.