Stefania De Toni. "Il mio volto per le donne contro la violenza di genere”
Stefania De Toni è il personaggio che non ti aspetti: bellissima fuori, profonda e riflessiva dentro. Cresciuta con il sogno nel cassetto di diventare un’attrice, Stefania ha lasciato Pontelongo, un piccolo paese nella provincia di Padova, per inseguire quel sogno a Roma, metropoli che l’ha conquistata. Ed è proprio nella capitale, dove ha studiato presso la Fonderia delle Arti diretta da Giampiero Ingrassia e al Duse International diretto da Francesca De Sapio, che ha saputo farsi apprezzare sin dal suo primo ruolo nel 2011 nel corto “Cesare”. Dodici anni dopo, Stefania De Toni ha un curriculum di tutto rispetto, che è pronto ad allungarsi ulteriormente magari con un ruolo da protagonista.
Parlaci di te.
Mi sono trasferita a Roma per fare l’attrice e ho fatto tantissimi spot pubblicitari, quello più conosciuto è quello di Benagol. Le persone che mi vedono spesso mi dicono: ‘Sei un volto che conosco’. Capita quando vado nei negozi. Poi, per quanto riguarda film e fiction, ho fatto “Lontano da te” con Ivan Silvestrini, ho lavorato con Salemme in “Vengo anch’io” di Corrado Nuzzo e Maria Di Biase, con Gassman in uno spot per l’Ucraina e con Massimo Boldi ne “La coppia dei campioni” e poi insieme in uno spot pubblicitario.
Nel tuo curriculum c'è tanto. Televisione, cinema, teatro: quale di questi ambiti ti rappresenta di più?
Mi sento più a mio agio nel cinema soprattutto quando si parla di storie che hanno un impatto sociale. Storie che aiutano a riflettere. La mia “mission”, anche come percorso umano, è sempre stata quella di fare riflettere e apportare un cambiamento nelle coscienze.
E una storia di grande impatto è quella di Elisa Bravi, una donna uccisa dal marito, che hai interpretato in una delle ultime puntate di “Amore Criminale”, programma condotto da Emma D’Aquino su RaiTre. Cosa ha rappresentato per te questa interpretazione alla luce anche dei recenti fatti di cronaca? Il tema purtroppo è attualissimo.
Mi ha toccato profondamente interpretare questo ruolo perché ho dovuto scavare dentro di me e trovare determinate emozioni e determinati schemi di comportamento. Devi capire perché una donna arriva a subire tutto ciò che lei ha subito. Capire il grande amore che lei provava per questo uomo, per la famiglia, andando oltre sé stessa pur di stare con lui, non vedendo determinate cose che l’hanno portata alla morte. È stato davvero complesso.
Per interpretare Elisa Bravi ti sei trasformata anche esteticamente, ti sei tagliata i capelli.
Si. Lei aveva i capelli corti, il regista mi ha chiamato la sera prima dell’inizio delle riprese e mi ha chiesto se potevo tagliarli. Io in quel momento mi sono detta, che cos’è un taglio di capelli rispetto alla morte di una donna? Niente. Quindi ho risposto, va bene, fammici pensare. Ma in realtà la decisione l’avevo già presa. Ho deciso di fare l’attrice per rappresentare storie vere, perché mi è sempre piaciuto sin da piccola. Così la mattina dopo ho chiamato un’amica e gli ho chiesto di tagliarmeli e mi sono presentata sul set con i capelli corti.
Se tu dovessi descriverti in tre parole?
Testarda, quando mi metto un obiettivo in testa, magari mi ci vuole più tempo, ma poi lo porto a termine andando anche contro agli schemi o chi mi dice che non dovrei fare certe cose. Coraggiosa, perché ho fatto scelte importanti come lasciare il mio paese per andare a studiare a Roma senza conoscere nessuno, senza un soldo in tasca. Aperta al cambiamento, mi piace scoprire cose nuove, osservare ciò che fanno gli altri per imparare qualcosa da loro.
Qual è il tuo obiettivo oggi?
Riuscire a scrivere un cortometraggio e riuscire a prendere un ruolo da protagonista. Due cose belle toste ma che vorrei davvero raggiungere.
Quanto conta la bellezza nel cinema, nella tv ma anche nella vita?
Penso che bellezza esteriore e interiore vadano di pari passo o per lo meno è quello che è successo a me. La mia bellezza estetica, dovuta diciamo così ai geni che mi hanno trasmesso i miei genitori, ora che sono più grande è esplosa perché corrisponde al mio cambiamento umano. Perché la luce interiore si riflette anche nella luce esteriore e questo me lo hanno fatto notare anche le persone a me vicine.
Come ti prendi cura di te?
Sinceramente? Sono molto acqua e sapone, non sono una grande fanatica dei cosmetici. La cosa che più faccio e mi piace è lo scrub del corpo e struccarmi con il latte detergente. Per il resto sto attenta al sole, perché ho una pelle molto chiara e sensibile.
Stai attenta all’alimentazione? Segui un regime particolare?
L’alimentazione per me conta tantissimo. Sono vegetariana poi ci sono dei momenti in cui sento che ho bisogno di purificarmi e avere maggiore energia e quindi faccio il digiuno intermittente. Ho da poco terminato quello di 72 ore senza mangiare però mi sono sostenuta con potassio e magnesio e spremute di agrumi come arancia e limone, perché non si può stare tanto tempo proprio senza niente e ora sto benissimo anche a livello energetico. Ci vuole forza di volontà, ma quando cominci a farlo capisci quanto il corpo si purifica, quanta energia ritorna e quanto potere hai sulla mente.
Prenderti cura di te stessa passa attraverso la mente per te?
Sì, lo yoga è stato quello che mi ha fatto fare un salto di qualità. Seguire una disciplina dove ogni giorno - anche se non pratichi a livelli altissimi - porti comunque avanti la pratica e ti prendi il tuo tempo è bellissimo. È un ritorno a sé stessi che permette di concentrarsi maggiormente anche sugli altri e sulle cose da portare avanti. Pratico da dieci anni e insegno yoga da cinque.
Dove ti vedi tra cinque anni?
Bella domanda. Mi vedo più a dirigere un film che non a interpretarlo. Sto collaborando con un amico regista, lo scorso anno abbiamo fatto un corto e lo aiuterò anche quest’anno e mi piace. Quindi sì, potrei essere dietro a una cinepresa.