Palloncino gastrico Roma - prof. Augusto Veneziani - Infoestetica Magazine

Palloncino gastrico Roma – prof. Augusto Veneziani

Palloncino gastrico Roma – prof. Augusto Veneziani

IN BREVE

  • Cos’è il palloncino gastrico
  • Come si inserisce il palloncino gastrico
  • Come agisce nello stomaco il palloncino gastrico
  • Palloncino gastrico rischi

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Chirurgia bariatrica. Il palloncino gastrico è uno dei metodi più richiesti per dimagrire. Ecco cosa c’è da sapere

Negli ultimi tempi si fa un gran parlare del palloncino gastrico, anche conosciuto come palloncino intragastrico. Si tratta di una particolare tecnica per il trattamento temporaneo dell'obesità e del sovrappeso, che utilizza un dispositivo - il palloncino - in grado di aiutare il paziente a contenere i morsi della fame e mangiare quantità di cibo ridotte. Ma cos'è nello specifico il palloncino gastrico e come funziona?

Cos'è il palloncino gastrico

La domanda l'abbiamo girata al professor Augusto Veneziani, specialista in Chirurgia generale: "Si tratta di un device che si gonfia nello stomaco e simula ripienezza gastrica. Oltre a una percezione di sazietà crea anche ritardo nella sensazione di appetito, perché il peso del palloncino (mezzo chilo) si riempie di acqua che crea la sensazione di avere già qualcosa nello stomaco. Ovviamente il volume è determinato dalla quantità di acqua introdotta nel palloncino, in genere 600 cc". 

Come si inserisce il palloncino gastrico

A rendere questa tecnica una delle più utilizzate e richieste dai pazienti è la semplicità di attuazione, che non richiede né sedazione né sala operatoria. Questo perché, da sgonfio, il palloncino gastrico ha una dimensione simile a una grossa capsula, tipo antibiotico, collegata a un tubicino quasi invisibile, che il paziente ingoia con un po' di acqua. Il palloncino si gonfia tramite il tubicino, che poi si stacca da solo. "Per questo non serve una sedazione, si tratta semplicemente di un piccolo bolo alimentare", chiarisce il dottor Veneziani. Una procedura facile e a basso rischio. L'unico pericolo al quale il paziente può andare incontro, infatti, è che il palloncino "si gonfi in un posto sbagliato, come l'esofago - spiega il professore - ma essendo il paziente sveglio e avvertendo subito il fastidio, si interviene nell'immediato per riposizionarlo correttamente". 

Come agisce nello stomaco il palloncino gastrico

Una volta ingerito e posizionato, il palloncino gastrico inizia il suo lavoro. Al paziente spetta però il compito di rispettare alcune regole basilari: dieta limitata per 24/48 ore e poi assunzione di quantità di cibo ridotte. "Il palloncino rimane nello stomaco per 4/5 mesi, poi si sgonfia e viene eliminato attraverso l'intestino", spiega il dottor Augusto Veneziani. Dopo il posizionamento del palloncino gastrico, il paziente viene comunque seguito da un dietologo con un piano alimentare della dura di 4/5 mesi. Fondamentale, durante il percorso, rimane l'attività fisica, moderata ma costante.

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Chi può utilizzare il palloncino gastrico

La valutazione clinica e psicologica del paziente è essenziale prima di sottoporsi alla tecnica del palloncino gastrico. In particolare vengono valutati e analizzati precedenti interventi allo stomaco, perché eventuali cicatrici possono rendere pericolosa la procedura. Anche l'aspetto psicologico non viene trascurato, perché tra i rischi c'è anche quello che il paziente ecceda nei pasti proprio per disagi psichici.

Miti da sfatare sul palloncino gastrico

Tra le preoccupazioni di chi vuole inserire il palloncino gastrico c'è quella che il device possa rompersi. Il fatto non è impossibile, ma è altamente improbabile. A rassicurare è lo stesso Veneziani: "Il palloncino non si rompe, ma nel caso remoto che succeda la ditta ne fornisce un altro e viene sostituito. La rottura non crea alcun pericolo per il paziente".

Un altro mito da sfatare è che con il palloncino gastrico si può mangiare tanto. Niente di più sbagliato. "Bisogna mangiare meno per poter dimagrire anche con il palloncino gastrico. Tutta la chirurgia bariatrica si basa sulla riduzione dell'introito calorico", prosegue il professore. C'è chi sostiene, infine, che l'inserimento del palloncino non possa ripetersi. In realtà dopo il primo, è sufficiente una pausa di un mese, prima di poter inserire un altro palloncino gastrico e proseguire il percorso.

Risultati ottenibili grazie al palloncino gastrico

I risultati sono sempre il miglior biglietto da visita per spingere un paziente a utilizzare la tecnica del palloncino gastrico e di numeri parla proprio Veneziani: "Ci sono persone che hanno perso anche 54 chilogrammi in 6 mesi. Ma ci sono anche pazienti che non perdono quasi nulla". Perché questo succede? "Perdere peso vuol dire diminuire l'apporto calorico e aumentare l'eliminazione delle calorie. Il palloncino fa la prima cosa, ma è il paziente che deve lavorare sul resto". L'esempio può aiutare a capire meglio. Un ragazzo di 18 anni, che cammina e si muove, è diverso da una donna sedentaria di 60 anni in menopausa. Il metabolismo di ciascuno è differente e si basa su più fattori come età, sesso e abitudini. "Questo determina il tempo in cui si può perdere peso e la quantità di chili smaltiti", chiarisce il dottore. Gioca un ruolo fondamentale il movimento, qualsiasi esso sia: "Consumo calorico avviene in ogni azione. Le donne di una volta lavavano le lenzuola al torrente e le portavano a casa lavate e strizzate. Le donne oggi hanno difficoltà ad alzare lenzuolo bagnato". Tutti risultati ottenibili con una spesa di 3500 euro.

Preparazione al palloncino gastrico

L'anamnesi del paziente è fondamentale in vista dell'utilizzo del palloncino gastrico. Non si devono essere assunti cortisonici né anticoagulanti nei mesi precedenti e al momento dell'inserimento. Alla visita preliminare con il medico viene misurato l’indice di massa corporea (rapporto tra peso e altezza), che dà un quadro esatto del sovrappeso del paziente:

 

TABELLA BMI

- tra 20 e 25 è la più bassa possibile NORMALE

- tra 25 e 30 non significativo SOVRAPPESO

- tra 30 e 40 significativo OBESITA'

- oltre 40 esponenziale OBESITA' PATOLOGICA

Oltre 27 il paziente può essere sottoposto alla procedura. Al di sotto non è invece consigliabile. Questa misurazione è fondamentale per capire quanto il palloncino gastrico sia essenziale per il paziente e ne migliori l'aspettativa di vita. Oltre 40 esponenziale, infatti, l'aspettativa è del 12% in meno, mentre con la perdita di peso le percentuali aumentano: "Il sovrappeso non incide su durata vita, l'obesità e le patologie connesse al peso, invece sì", conclude il dottor Augusto Veneziani.