Chirurgia Plastica

Lifting braccia – Brachioplastica Salerno – Dr. Alberto Capone

Braccia ad ali di pipistrello addio! Un intervento le rende toniche e sode

Pare che la chirurgia possa “curare” le braccia ad ali di pipistrello. Non stiamo parlando di Batman ma di un inestetismo temuto e piuttosto frequente che colpisce a tutte le età, con incidenza maggiore tra chi abbia avuto un dimagrimento importante o sia piuttosto avanti con gli anni. I social ci scherzano su da anni, tanto che si è sparsa la voce che il famoso saluto della Regina Elisabetta sia dovuto alla necessità di tenere il braccio incollato al corpo per evitare l’effetto “a bandiera” del braccio flaccido. Mettendo da parte esempi parodistici, però, c’è da dire che sono sempre di più le donne e gli uomini che ricorrono a questo intervento per risolvere anche forme lievi di lassità delle braccia, e che tra loro ci sono diverse star di Hollywood.
In che modo la chirurgia possa risolvere il problema delle braccia flaccide e, soprattutto, se l’intervento sia risolutivo oppure occorrano dei ritocchi negli anni a venire, ce lo spiega il dr. Alberto Capone, Chirurgo Plastico già responsabile del reparto di chirurgia plastica presso l’Ospedale Universitario di Salerno, oggi libero professionista a Salerno, Napoli e Milano.

Che cos’è la brachioplastica?

«La brachioplastica o lifting alle braccia è un intervento chirurgico utile ad eliminare l’eccesso cutaneo o adiposo dalle braccia sia di grado moderato che estremo, ovvero in quei casi in cui la pelle assuma un aspetto da ali di pipistrello. Nei casi più gravi, la chirurgia è imperativa, in quelli moderati si interviene con una liposcultura del versante interno delle braccia ma anche della parte inferiore ed esterna dove si accumula il grasso per ottenere un rimodellamento completo».

Si formano delle cicatrici?

«Le cicatrici a seguito di un lifting alle braccia possono essere piuttosto estese. Una cicatrice fatta è posizionata nel solco deltoideo quindi normalmente non si vede. Per ridurne la lunghezza io ricorro ad un’apparecchiatura che si chiama Bodytite, una sonda a radiofrequenza che provoca la retrazione cutanea quindi la necessità di una cicatrice meno estesa. In alcuni casi addirittura l’utilizzo preventivo del bodytite fa sì che non sia necessario praticare l’incisione. Altre tecniche che mi sono utili allo stesso scopo sono Vaser Lipo e J-Plasma Renuvion ad elio».

Qual è il paziente ideale per il lifting alle braccia?

«Il 90% dei pazienti è composto da donne di mezza età che hanno avuto un dimagrimento notevole. Molte ricorrono all’intervento perché soffrono di un disagio tanto forte da non riuscire più ad indossare maglie a maniche corte pur di non mettere in mostra le braccia. Il restante è composto da pazienti in sovrappeso che necessitano di una riduzione e rimodellamento delle braccia a causa di un volume eccessivo dato dal sovrappeso».

Prima e dopo l’intervento. Cosa bisogna fare?

«Prima è sufficiente rasare bene il cavo ascellare, assumere un antibiotico e lavarsi con sapone disinfettante insistendo sul cavo ascellare e sulle braccia. Nei giorni successivi si indossa una guaina apposita per un mese e ci si sottopone a massaggi di drenaggio linfatico»

Dopo quanto è visibile il risultato?

«Il risultato è subito visibile e si stabilizza in poco tempo. La cicatrice diventa pressoché invisibile in 5-6 mesi. Per mantenerlo negli anni è opportuno evitare brusche oscillazioni di peso e mantenere una certa tonicità con esercizio fisico».

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Articolo di Teresa Peccerillo