Mastoplastica additiva tra estetica e salute. - Intervista al dottor Carlo Magliocca
IN BREVE
- Cosa sono le protesi mammarie? Si tratta di device impiegati in chirurgia plastica per modificare la forma ed incrementare il volume del seno
- Le protesi mammarie sono composte di silicone in forma di gel
- Le protesi moderne sono in commercio a partire dal 1963 con l'azienda americana Dow Corning Corporation
- Le protesi NON sono permanenti. Andrebbero sostituitedopo circa 10 - 12 anni
Protesi mammarie, cosa sono, storia ed evoluzione
Si parla tanto di protesi e silicone, ma siamo veramente preparati sull'argomento?
Forse non tutti coloro che si approcciano ad un intervento di mastoplastica additiva conoscono davvero la complessità del tema; nonostante sia un'operazione estetica, coinvolge, però, una parte del corpo molto delicata, alla quale bisogna dedicare un'analisi approfondita che vada ben oltre il mero aspetto fisico. Questa operazione risulta tra le più amate e le più richieste dalle pazienti: il seno, infatti, è la parte del corpo che meglio rappresenta la femminilità della donna, concretamente e simbolicamente.
Ci sono tanti fattori da dover valutare se ci si vuole sottoporre ad un intervento del genere. Primo tra tutti, bisogna capire quale forma desideriamo e di quanto vogliamo aumentare il volume del seno. Sembrerebbe tutto molto facile, ma sarà realmente così? Per fortuna no! A scombinare i nostri piani ci pensa il chirurgo plastico nel saper consigliare alla paziente il tipo di seno più adatto a lei, tenendo conto dei desideri di partenza della donna che ha davanti, ma nel rispetto delle misure della gabbia toracica, del cono mammario e la quantità di ghiandole presenti.
La scelta viene effettuata dopo un confronto tra ciò che vuole la paziente e quello che è più giusto per lei e per la sua salute. Se così non fosse, diffidate, altrimenti il rischio è quello di non attenersi alla propria conformazione anatomica e snaturare completamente il fisico.
Come ci racconta il dottor Carlo Magliocca il silicone è un derivato del silicio, un materiale conosciuto dall'uomo sin dalla preistoria. Quello utilizzato in chirurgia plastica non è di certo lo stesso che si trova nei comuni ferramenta; bisogna precisare che quello adoperato per l'intervento di mastoplastica è un tipo di silicone purificato, adattato a scopi medici.
Storia delle protesi mammarie
La sua è una storia complessa, basti pensare che in natura esiste in tre diverse forme, liquida, solida e in gel. Quest'ultimo viene impiegato oggi per la realizzazione delle protesi mammarie. Quello dell'aumento del seno, però, è un intervento che nasce intorno gli anni '60. La sua evoluzione nel tempo si deve a due macro filoni: quello di Cronin, grandissimo chirurgo statunitense che ipotizzò e concretizzò l'inserimento di un corpo esterno per poter riempire i vuoti di un seno naturale; certamente in queste primissime fasi il materiale adoperato non era quello odierno e, anzi, possiamo dire che era sicuramente poco compatibile con il corpo umano: le prime protesi, infatti, erano composte da micro foglietti di polietilene, che rendevano questi dispositivi sanitari davvero poco sicuri per la salute. Il secondo filone, e grande riferimento per la chirurgia estetica senologica come la conosciamo oggi, è quello giapponese. Già negli anni '40, infatti, in questo paese asiatico veniva commercializzato un tipo di silicone liquido da iniettare per aumentare il volume del seno delle donne. Una storia interessante e molto intricata, quindi.
Ma come sono oggi le protesi in silicone? E, soprattutto, hanno una data di scadenza?
A queste e a molte altre domande ha risposto il dottor Magliocca nell'interessante intervista video rilasciata ad InfoEstetica Mag.