Alimentazione

Dieta Antiaging - Biologa Nutrizionista Caserta - Anna Rana

Mantenersi giovani con il cibo: ecco i principi per una dieta antietà

In Breve


• La dr.ssa Anna Rana, biologa nutrizionista, ha approfondito i suoi studi circa la nutrizione antietà. In questo articolo illustra quali sono i cibi anti-invecchiamento da introdurre nella propria dieta per mantenere la pelle giovane con l’alimentazione
• La dieta anti-aging prevede un consumo bilanciato di pesce (per gli Omega 3), frutti rossi, verdure a foglia verde, cereali integrali e molto altro
• Tra i modelli di alimentazione anti-aging c’è quello proposto dall’americana Naomi Whittel, basato sul digiuno intermittente e sul consumo di cibi anti-invecchiamento

È possibile seguire una vera e propria dieta anti-invecchiamento?
La dr.ssa Anna Rana spiega come

Quante volte si sentono frasi come “siamo quello che mangiamo” oppure “la salute passa anche attraverso la bocca”? L’alimentazione è uno degli aspetti più importanti da curare quando si parla di benessere ed è un tema che sempre più interessa il grande pubblico.
Mangiare bene può significare vivere più a lungo e, soprattutto, invecchiare meglio. È dimostrato, infatti, che alcuni cibi ritardano gli effetti dell’invecchiamento favorendo il rinnovamento cellulare e lo smaltimento delle scorie. Di queste ed altre caratteristiche dei cosiddetti “cibi antietà” abbiamo parlato con la dr.ssa Anna Rana, biologa nutrizionista.

Dottoressa Rana, quali sono le cause dell’invecchiamento cutaneo?

“Tra i principali responsabili dell’invecchiamento cutaneo ci sono delle molecole dette radicali liberi che all’interno delle cellule possono alterare la naturale integrità del collagene, una proteina importantissima la cui funzione principale è mantenere il tono e l’elasticità della pelle”.

Creme e trattamenti non sono l’unico rimedio contro l’invecchiamento cutaneo. Quali sono, allora, i cibi più utili a questo scopo?

“Per una pelle visibilmente più giovane non basta agire solo esternamente ma bisogna tener conto di cosa si mangia e di come avviene la cottura dei cibi (in tal senso, le cotture dolci come il vapore sono da preferire a quelle ad alte temperature, ed è preferibile anche prediligere alimenti crudi a quelli cotti).
Esistono, dunque, dei cibi antietà che non dovrebbero mai mancare a tavola come:
- il pesce poiché ricco di Omega 3
- i cereali integrali che, rispetto a quelli raffinati (molto utilizzati in Italia purtroppo), sono ricchi di vitamine e sali minerali importanti per cuore ed intestino
- le verdure più colorate come zucca, carote, pomodori, barbabietole
- le crucifere o e verdure a foglia verde, come cavoletti di Bruxelles e cavolfiori, che eliminano le tossine dando un effetto benefico al nostro organismo
- l’avocado, ottima fonte di vitamina E
- lo zenzero anche detto “radice della salute”, antinfiammatorio naturale e utile contro i disturbi dell’apparato digerente
- i frutti di bosco per la loro azione antiossidante e perché favoriscono la circolazione del sangue
- l’aglio che riesce a ridurre il colesterolo e previene l’insorgenza di alcune patologie di natura tumorale e il contrasto ai radicali liberi.
Ci tengo a sottolineare, inoltre, di come le cellule della nostra pelle tendano a rinnovarsi frequentemente, e di come la velocità possa variare in base all’età, da giovani è più alta e tende a rallentare con il trascorrere del tempo. Dunque, prima si inizia a seguire una dieta bilanciata unita ad uno stile di vita salutare, meglio è”.

Che tipo di meccanismi si innescano nel nostro corpo grazie al consumo di certi cibi?

“Quando il corpo smaltisce i radicali liberi entrano in gioco particolari tipi di enzimi che hanno una funzione catalitica. Questi agiscono meglio in presenza di taluni alimenti come il selenio, zinco, vitamine A E C. Introdurre questi principi attivi nella dieta può facilitare lo smaltimento dei radicali liberi dunque l’azione antiaging”.

Come si “progetta” una buona dieta antinvecchiamento?

“Ogni dieta deve essere personalizzata, quindi cucita sul paziente poiché ogni soggetto è diverso da un altro. Come ho già detto, nella dieta anti-age ci sono alimenti che si dovrebbero preferire ad altri, sarà quindi ricca di vegetali a foglia verde, frutti rossi, olio evo, frutta secca ed alimenti ricchi di vitamine.
Noi biologi nutrizionisti ci possiamo basare sul cosiddetto Orac, un’unità di misura introdotta dal dipartimento americano dell’agricoltura che tende a quantificare il contenuto di antiossidanti negli alimenti. È necessario assumere almeno 5000 orac nel corso di una giornata.
Ad esempio, un bicchiere di succo di mirtillo o di arancia ne contiene all’incirca 1000 unità. Una dieta bilanciata tiene conto anche della quantità di Orac ingerite al giorno abbinate ovviamente ad una corretta percentuale di macronutrienti (carboidrati, proteine, lipidi)”.

Lei ha vissuto tre anni negli USA e tre in Australia dove ha imparato altri concetti in campo nutrizionale e approfondito i suoi studi che oggi integra nella sua esperienza quotidiana in Italia. In campo nutrizionale cos’ha portato da Oltreoceano?

“Rispetto alla dieta mediterranea che viene privilegiata in Italia, in cui c’è un rapporto di macronutrienti con 55-60% di carboidrati, 20-30% di lipidi e restanti proteine, in America si tende a consumare molte più proteine sia animali che vegetali. Lo stile di vita, poi, è molto diverso dal nostro poiché molte proteine vengono consumate a colazione e difficilmente si pranza a casa. Dagli USA ho portato con me un’importante esperienza che negli ultimi anni sta prendendo vita anche in Italia, basata sugli studi della wellness coach Naomi Whittel pubblicati nel suo libro “Glow 15”, un best seller in America. La Whittel ha studiato per anni in che modo l’alimentazione possa incidere sull’età e sull’invecchiamento affermando che la pratica del ‘digiuno intermittente’ può avere effetti molto utili al nostro organismo. È promotrice, quindi, della reverse-aging diet che si avvale del digiuno intermittente che induce il corpo all’autofagia, ovvero al consumo del proprio grasso corporeo. Con la sua dieta si possono perdere fino a 3-4 kg in due settimane, privilegiando alimenti che favoriscono un percorso anti-invecchiamento.
È importante ribadire che una buona dieta deve essere associata sempre ad uno stile di vita salutare che preveda anche l’attività fisica”.

Come si comportano gli Italiani a tavola rispetto agli americani?

“Da professionista io mi trovo molto bene in Italia perché noi, tutto sommato, siamo abituati a mangiare bene. In America si consumano meno carboidrati ma il numero di pazienti obesi è molto più elevato. Quindi non sempre è corretto associare l’obesità ai carboidrati, come erroneamente spesso si fa, piuttosto è importante bilanciare correttamente tutti i macronutrienti. Nonostante i ritmi della vita stiano cambiando anche in Italia, c’è da dire che in linea di massima noi abbiamo un’educazione alimentare e siamo sempre più attenti all’alimentazione”.


di Teresa Peccerillo

«La dieta non è un fenomeno transitorio in cui si sceglie di rinunciare ad alcuni cibi ma è un percorso, un’educazione alimentare che andrebbe insegnata sin da bambini»

- Dr.ssa Anna Rana