RUBRICA DI MEDICINA ESTETICA
A cura della Dott.ssa PAOLA TARANTINO

La Dott.ssa Paola Tarantino da più di dieci anni si occupa di medicina estetica e trattamenti laser. Il suo motto è belle con naturalezza perché la medicina estetica deve valorizzare la naturale bellezza di ognuno e non stravolgerla.

Ringiovanire con naturalezza. Il peeling al fenolo

I trattamenti non invasivi sono quei trattamenti che puntano a far sentire la paziente bene con se stessa in modo dolce, che agiscono con naturalezza e senza bisturi.
La medicina estetica ha il compito di favorire il benessere psicologico dei pazienti, aiutandoli a ritrovare il sorriso agendo sulle forme di viso e corpo.
trattamenti di ringiovanimento sono quelli che più amo praticare. Tra questi filler, botox, biorivitalizzazione ma soprattutto peeling. Insegno questo trattamento nei miei corsi in giro per l’Italia e a mia volta continuo ad aggiornarmi per portare nei miei studi l’eccellenza del momento in cui viviamo. Tra i peeling, il più sorprendente è il peeling al fenolo, trattamento disponibile in varie formulazioni messe a punto dal Dott. Philippe Deprez.
Come spesso dico a chi non mi conosce, il mio motto è "belle con naturalezza". Dopo aver eseguito dei trattamenti, ogni paziente deve avere un aspetto riposato, luminoso. Il mio intento è ridonare alle pazienti l’aspetto che avevano qualche anno prima e il peeling al fenolo fa proprio questo.

Peeling al Fenolo. Che cos’è

Il peeling al fenolo è un trattamento di medicina estetica che favorisce il ringiovanimento cutaneo. Il peeling chimico è un acido che applicato sulla pelle stimola il rinnovamento cellulare e crea un ringiovanimento cutaneo, questa tecnica è particolarmente indicata nei casi di foto e cronoaging o per trattare le cicatrici. I risultati sono stupefacenti e assolutamente naturali, la pelle appare fresca e luminosa.

Alcuni casi clinici e le varie formulazioni

Utilizzato da due anni, il peeling al fenolo è capace di dare risultati sorprendenti ma deve essere praticato assolutamente da mani esperte. Introdotto in Italia, abbiamo riscontrato un grande interesse da parte dei colleghi medici. Attualmente insegno questa metodica e faccio parte del board internazionale creato dal Dott. Philippe Deprez che ha reso affidabile e sicuro questo trattamento. La nuova formulazione, oltre a generare dei risultati sorprendenti, è meno aggressiva di quelle diffuse in precedenza e può essere praticata in studio.

Le formulazioni

A seconda dei casi da trattare, il peeling al fenolo può essere applicato seguendo tre diverse formulazioniche possono essere applicate in aree diverse dello stesso volto, a seconda del grado di esfoliazione che si intende ottenere.
La prima, con fenolo al 60% e olio di croton all’ 1% è quella più forte. Può essere utilizzata solo da medici formati ed applicata su tutto il viso o solo su alcune aree da trattare, ad esempio la zona periorale o la zona perioculare. Nel caso in cui ci siano zone più invecchiate rispetto ad altre si può fare un mosaic peel che consiste nell’applicare il composto con fenolo al 60% nelle zone più invecchiate in cui è evidente la memoria della ruga, mentre una composizione con una percentuale più bassa viene applicata al resto del volto per “sfumare” l’effetto ed evitare che alla fine del trattamento restino zone della pelle del volto di colorito diverso.

Un’altra formulazione, che può essere usata in combinazione con la precedente (ad esempio nel mosaic peel) o su tutto il viso, è la formulaione con fenolo al 30%, tca al 12 %, e olio di croton 0,5% ed è più leggera della prima, ideale per rughe meno profonde.

Esiste una terza formulazione con fenolo al 15%, tca all’ 8% e olio di croton allo 0,5%.
La profondità e l’esfoliazione del peeling si personalizzano in base alle necessità del paziente e al grado di invecchiamento della pelle.

Tempi e metodi di applicazione

Il peeling al fenolo si autoneutralizza, quindi non va risciacquato. Una volta applicato, lo scopo è ottenere un frost, ovvero una reazione biancastra data dalla coagulazione delle proteine della pelle che indica che il peeling ha raggiunto una certa profondità di azione. Non ci sono tempi di applicazione prestabiliti, variano in base alla formulazione utilizzata. Per quella al 60% basta una singola applicazione perchè si genera subito il frost. Per la formulazione al 30% occorrono più passaggi da effettuare con movimenti circolari con un cotton fioc fino al raggiungimento del frost desiderato.
Dopo l’applicazione del peeling, la paziente resta sei giorni a casa con una polvere gialla in viso, il subgallato di bismuto, trascorsi i sei giorni la polvere viene rimossa con della vaselina. Asportando il subgallato viene via anche lo strato superficiale di pelle. Nel caso in cui le squame di pelle non venissero completamente rimosse, occorre intervenire con l’ausilio di una crema lenitiva ed attendere qualche altro giorno prima che la ristrutturazione cutanea risulti completata. Nei giorni successivi il rossore residuo presente sul viso può tranquillamente essere camuffato con il trucco e quindi si torna pienamente alla vita sociale, ma bisogna proteggere la pelle dai raggi del sole con una protezione SPF50+.

Accortezze nell’uso del fenolo

Il fenolo è una sostanza nefrotossica, cardiotossica ed epatotossica. Per evitare il massivo assorbimento del fenolo a livello sistemico, le applicazioni sulle aree del volto sono intervallate da pause di dieci minuti.

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di Teresa Peccerillo