Chirurgia plastica

Perché si muore di liposuzione? Il facciamo chiarezza su un intervento troppo spesso incriminato

“Ennesima morte per liposuzione”. Così titolava un quotidiano italiano la scorsa primavera, come se l’incidenza delle morti da liposuzione fosse ormai diffusa e risaputa. Eppure i pazienti che si sottopongono a questo intervento sono tanti e i rischi davvero pochi. Perché, allora, in molti associano la liposuzione al rischio di morte? Il dr. Ciro De Sio, chirurgo plastico, ha voluto fare chiarezza su questo argomento, parlando della metodica legata all’intervento e di come scongiurare i rischi.

La liposuzione (o lipoaspirazione) è un intervento chirurgico “vero e proprio” che consiste nell’aspirare accumuli antiestetici di grasso con lo scopo di rimodellare un profilo corporeo che non piace e renderlo più armonico. Il virgolettato “vero e proprio” è usato in modo provocatorio per identificare un intervento che nell’accezione di molti viene considerato talmente agevole che rasenta la banalità. Spesso viene riconosciuto come atto chirurgico solo dopo averlo subito dai pazienti o, peggio, in caso di insuccesso o di problematiche a volte catastrofiche. A livello tecnico è sicuramente un intervento agevole. Attraverso dei movimenti manuali di “va e vieni”, una cannula, collegata ad una siringa o ad un aspiratore, viene fatta scorrere in un cuscinetto di grasso; ad ogni passaggio il grasso viene aspirato e convogliato all’esterno mentre si creano innumerevoli tunnel nel sottocute.

Se comprimiamo una spugna il volume si riduce, allo stesso modo facendo indossare al paziente una guaina compressiva nel post-operatorio, i tunnel nell’area lipoaspirata collabiscono sotto la pressione creando un profilo nuovo e più gradevole.
Attualmente la tecnica si è evoluta tantissimo ed esiste una lipoaspirazione selettiva del tessuto adiposo con risparmio dei vasi, evitando che il paziente, oltre al grasso perda anche molto sangue. Dietro l’apparente semplicità dell’atto chirurgico esiste un corteo di considerazioni che spesso non sono evidenziate nella giusta misura per motivi di marketing e che fuorviano il paziente da una corretta valutazione di quello a cui si andrà a sottoporre.

Cerchiamo in modo semplice di evidenziare le possibili criticità e problematiche.
La liposuzione o lipoaspirazione determina nell’area trattata un importante trauma. La cannula, infatti, anche se sapientemente guidata dall’operatore più esperto, “lavora” a cielo coperto e, nei suoi innumerevoli tragitti, oltre ad aspirare il grasso va a distruggere anche le strutture che incontra.
Il rischio maggiore è di incontrare un vaso sanguigno, per questo prima dell’intervento l’area da trattare viene imbibita con una soluzione contenete anestetico locale e un farmaco che provoca vasocostrizione. Come conseguenza i vasi si svuotano, sono più facilmente scansati e, se si rompono, fanno perdere solo una quantità minima di sangue.

Per fare una valida liposuzione bisogna infiltrare una adeguata quantità di anestetico sia per i motivi sopra esposti sia per evitare che il paziente provi dolore. Occorre, pertanto, sempre la presenza dell’anestesista per monitorare i parametri e per fronteggiare eventuali emergenze che possono insorgere. La più frequente di solito riguarda l’eccesso di soluzione anestetica con conseguente terribile intossicazione.

Poiché l’intervento si fa in anestesia locale, spesso se ne trascura l’importanza e non si tiene assolutamente in considerazione l’ambiente dove viene effettuato. Per abbassare i costi spesso l’intervento si fa in una struttura non chirurgica e perciò non idonea, come un ambulatorio non attrezzato per le emergenze e con ridotte garanzie di sterilità, senza la presenza dell’anestesista. È importante ribadire l’importanza di quest’ultimo in sala operatoria perché in caso di imprevisti i rischi da dover fronteggiare sono troppo alti.
Dire che si muore di liposuzione riguarda quei pochi casi tragici che fanno clamore, spesso dovuti alla negligenza del medico operante che non si è attenuto ai requisiti fino ad ora elencati. Difficilmente si parla degli innumerevoli interventi riusciti, praticati su pazienti selezionati, ben preparati e ben assistiti, operati in ambiente chirurgico protetto con tutte le precauzioni necessarie da chirurghi competenti e non improvvisati.

Un aspetto spesso non giustamente considerato è la corretta indicazione all’intervento e la valutazione delle aspettative del paziente. Nell’accezione comune, oltre a ritenerlo un intervento semplice (è facile ciò che si sa fare!!) si pensa che la liposuzione serva per dimagrire. Durante le feste di Natale è frequente sentir dire: “esagero pure tanto poi faccio una liposuzione!” Non è assolutamente così. L’aumento di peso interessa tutto il corpo e noi possiamo agire solo in aree selezionate per rendere più armonioso un profilo: i fianchi, le ginocchia, il dorso, l’addome. Con l’intervento sottraiamo cellule adipose ma quelle rimaste, se stimolate, si ingrandiscono di nuovo e non possiamo pensare di operare ogni volta e, infine, non è possibile lipo-aspirare oltre un certo limite perché con il grasso si sottraggono anche sostanze importanti (sangue, elettroliti…).
Il vantaggio della liposuzione si ottiene sfruttando l’elasticità della pelle che deve riadattarsi alla nuova “impalcatura” ma se si “svuota” troppo un’area si può correre il rischio che la pelle non si adatti più e si “appenda” creando delle antiestetiche onde.

In conclusione:
1. Il paziente deve affidarsi ad uno specialista con esperienza, deve preventivare una visita preliminare evitando di inviare foto tramite whatsapp (consuetudine sempre più maledetta dal chirurgo!!!!) o chiedendo preventivi a distanza
2. L’intervento se ben programmato e con la corretta indicazione dà risultati meravigliosi e insperati

Ultima annotazione: una volta il grasso aspirato veniva eliminato, ora invece viene “lavorato” e riutilizzato come riempitivo di depressioni o per apportare cellule staminali capaci di sostituire quelle usurate e/o danneggiate. Si entra così nel campo d’azione della Medicina e Chirurgia Rigenerativa utile in corso di malattie come la Sclerodermia o il Lichen; in presenza di cicatrici retraenti esiti di ustioni; in caso di cute danneggiata dalle eccessive esposizioni al sole o da abitudini errate come il fumo di sigaretta; semplicemente per ringiovanire la pelle perché invecchiata”.


di Ciro De Sio

Guarda la scheda medico del dr. Ciro De Sio