Di cosa parliamo quando diciamo “biologico”? Il mercato propone un’offerta sempre più vasta di cibi freschi o conservati che espongono etichette di ogni genere. Ultimamente sono aumentati i “senza olio di palma”, si va a caccia di “gluten free” mentre i più raffinati cercano il “presidio slow food”. È solo moda oppure le numerose etichette ci suggeriscono l’importanza di imparare a “leggere” il prodotto che decidiamo di acquistare? La seconda opzione è certamente la più probabile.
Anna Facchini, Organic Food Coach, esperta di Marketing Comunicazione nel settore agroalimentare e responsabile delle pubbliche relazioni presso la FIMAR (Federazione Italiana Manager della Ristorazione) ha risposto ad alcune domande sul biologico. Il benessere passa sempre dall’alimentazione quindi è importante fare chiarezza sull’uso dei termini per capire cosa portiamo sulle nostre tavole.
Anna, cosa vuol dire mangiare bio?
“Significa alimentarsi con prodotti privi di pesticidi, additivi e grassi idrogenati”.
Il cibo biologico è più sano rispetto a quello convenzionale?
“Sicuramente perché nel suo interno sono quasi totalmente assenti sostanze chimiche quali diserbanti, pesticidi e/o materie prime geneticamente modificate. Solo così un prodotto può essere certificato biologico, nel rispetto della normativa e nel protocollo del biologico (vedi Reg.to CEE n° 2092/91 – Cee 834/07)”.
C’è differenza tra i vari prodotti bio in vendita nei supermercati? Ovvero: un prodotto bio acquistato nel supermercato di una catena di discount mi dà la stessa affidabilità di un prodotto bio acquistato in un negozio specializzato in prodotti di questo tipo? (rivedi virgole)
“I prodotti certificati bio, sia quelli presenti nei supermercati, che nei discount o nei negozi specializzati, provenienti da certificazioni degli enti preposti e riconosciuti dal MIPAAF (Ministero delle Politiche Agricole), danno le stesse garanzie di affidabilità, in quanto tutti devono rispondere a tutti agli standard di qualità e di processo di lavorazione così come da normativa. Può succedere che prodotti bio più specializzati possano essere veicolati solo nel circuito dei negozi preposti, ma per un aspetto squisitamente commerciale, di Brand, e di esclusive.
Nel circuito dei Discount e/o delle grandi catene distributive i prezzi possono variare, in quanto i prodotti in vendita sono realizzati con materie prime non italiane o non esclusivamente italiane e da aziende industriali che si sono adeguate alle certificazioni biologiche”.
Quali sono le informazioni di cui tenere conto nella scelta di un prodotto biologico quando si fa la spesa? Come si legge un’etichetta?
“Fare una spesa utile e funzionale per la famiglia non riguarda solo i prodotti biologici, ma qualsiasi altro prodotto convenzionale, di eccellenza e/o di filiera corta che sia. Detto questo, La scelta dei prodotti alimentari bio oggi è certamente più semplice di alcuni anni fa. Le etichette sono molto più chiare, ad esempio descrivono la provenienza del grano nel caso di pane pasta e biscotti, sapendo che i prodotti convenzionali dei grandi marchi utilizzano spesso farine trattate con pesticidi ed erbicidi fortemente cancerogeni come il Glifosato.
In questo contesto merita grande attenzione la normativa che prevede che sull’uovo debba essere riportata una sequenza seriale di numeri e lettere che rappresentano la carta d’identità dell’uovo stesso, come nel seguente esempio: 0>3 IT 002 PG 052
Dove 0>3 sta per tipo di allevamento delle galline:
Molti sono i punti vendita specializzati in prodotti bio senza zucchero, senza grassi, senza glutine, per poter coprire le esigenze anche di chi ha problemi di allergie e di intolleranze. La scelta del prodotto biologico, però, non è destinata solo agli utenti con intolleranze o soggetti a diete alimentari specifiche, ma anche a chi, consapevolmente, vuole mangiare alimenti senza sostanze chimiche o geneticamente modificate”.
Molte persone, però, diffidano del biologico perché temono di imbattersi in costi proibitivi. È davvero così costoso scegliere di acquistare solo prodotti biologici?
“Normalmente il maggior costo di un prodotto biologico, rispetto ad uno convenzionale è del 25/30%. Se pensiamo che spesso, nel fare la spesa di alimenti convenzionali nei supermercati, presi dall’acquisto indotto dalla sapiente ed astuta esposizione della merce sugli scaffali, acquistiamo fino al 30% in più di prodotti che poi non utilizziamo, per permetterci di comprare solo prodotti bio, basterebbe fare una spesa più attenta ai reali bisogni del proprio nucleo famigliare.
Inoltre, come alternativa ai supermercati e/o negozi specializzati, sono sempre più presenti mercatini organizzati da, ad esempio, “Campagna Amica “ di Coldiretti, AIAB, ed altre associazioni che garantiscono la possibilità di acquistare prodotti locali e biologici a prezzi più convenienti grazie all’abbattimento dei costi di distribuzione.
Da ultimo, il consumo del prodotto biologico, in base ai dati statistici evidenziati dalle organizzazioni di settore, è di circa il 12% della popolazione italiana no virgola ed il trend di crescita è mediamente del 6% su base annua”.