La diversità è un puntino invisibile
IN BREVE:
- Il significato della bellezza
- La diversità come purezza dell’immagine stessa
- L’idea di bellezza associata alla diversità
- La bellezza della diversità arriva sulla passerella
Si sente spesso parlare di bellezza estetica e interiore, ma, in fin dei conti, cos’è realmente la bellezza? È un fattore imprescindibile di cui ogni soggetto è dotato. Un elemento individuale che ci contraddistingue e ci fa apparire al meglio e che, spesso e volentieri, cerchiamo sempre di porre al primo posto al fine di essere sicuri di noi stessi e apparire al meglio con le persone con cui ci rapportiamo nel corso della nostra quotidianità. Ma la bellezza non è solo questo, in quanto è rappresentata da quelle piccole sfaccettature che si celano dietro uno sguardo, un sorriso o un tocco gentile, ma anche da quello che l’interiorità di ogni singolo individuo è in grado di proiettare o condividere all’esterno con il prossimo. Anima e pathos potrebbero rappresentare un binomio perfetto ed eterno che, in maniera eterea, permetterebbe di raggiungere la perfezione che si tradurrebbe all’esterno con la pura bellezza idilliaca che non può passare inosservata.
Ma la bellezza è anche diversità, la stessa che, per una questione culturale, porta all’emarginazione che diviene sinonimo di ignoranza, ma anche di comportamento puerile e superficiale. In verità, la diversità altro non è che un meraviglioso e minuscolo puntino invisibile espressa in una meravigliosa forma di bellezza.
La diversità come bellezza
Spesso si sente dire che ‘gli occhi sono lo specchio dell’anima’ e che, attraverso di essi, si riesca a fare una sorta di introspezione analitica che raggiunge la profondità dell’essere. Ma l’esistenza e l’essere diverso altro non sono che uno dei canoni estetici dettati dall’uomo (e non dalla natura) che si riflettono nella società. Norme estetiche che definiscono la bellezza che, in realtà, è la purezza dell’immagine stessa, ovvero quella che ognuno di noi vuole mostrare.
Vi sono diversi eventi, premiazioni, rassegne e manifestazioni che attribuiscono un valore alla bellezza. Un riconoscimento meramente effimero basato su valutazioni esterne e fugaci che tengono conto dell’atteggiamento più consono e della bellezza esteriore che si traduce in brevi minuti di pura apparenza ove l’estetica regna sovrana dinanzi a un’attenta giuria di valutazione.
Eppure, in tale contesto che potrebbe apparire alquanto ‘discriminatorio’ visto che si basa su un metro di giudizio del tutto personale, si consolida l’idea che la bellezza non risiede solo nel bel viso o nel fisico scolpito e curato, ma anche nella diversità che, di per sé, è già pura e semplice bellezza.
Sulla passerella arriva la meravigliosa bellezza della diversità
Ed è proprio sulla passerella che si raggiunge la massima espressione, rappresentazione e illustrazione visiva e concreta della meravigliosa bellezza della diversità che calca il palco dinanzi a un piazzale gremito di gente che si genuflette e ammira estasiato l’Essenza della Bellezza.
Difatti, proprio come dianzi accennato, la Vera Bellezza non è solo il viso e i lineamenti perfetti, il fisico curato e modellato da curve armoniose, misure e taglie che pregiudicano una realtà differente; la Vera Bellezza è vedere l’immagine di una donna e/o di una ragazza che, nella sua perfetta imperfezione, mostra le sue doti, è fiera di sé, è sicura della sua Essenza e mostra l’arma più potente del mondo, quella che nessuno può eguagliare: il sorriso e la felicità che traspare dagli occhi.
Ed è questo ciò che intravediamo sia visivamente che fotograficamente attraverso le diapositive gentilmente concesse da Salvo Lupo che è stato in grado immortalare un momento simbolico imprimendolo nell’eternità e che, con il tipico tocco da maestro e da artista, ha posto i riflettori sulla Bellezza della giovane donna in questione che rivela e manifesta al mondo il vero senso di una parola che si compone di una miriade di sfaccettature. Una sequenza che trafigge i cuori di tutti.