Prof. Francesco Stagno D'Alcontres intervista - Infoestetica Magazine

La chirurgia plastica e i consigli preziosi del Prof. Francesco Stagno d’Alcontres

La chirurgia plastica e i consigli preziosi del Prof. Francesco Stagno d’Alcontres

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IN BREVE:

  • La chirurgia plastica branca della medicina generale
  • I preziosi consigli del Prof. Francesco Stagno d’Alcontres
  • I trattamenti che il Prof. esegue sia privatamente che pubblicamente
  • L’importanza della chirurgia plastica nel mondo contemporaneo e per l’inserimento e l’accettazione nella società odierna
  • Il rapporto con i pazienti, la prima visita e il modus operandi
  • Diffidare dai non professionisti (quelli che non possiedono una specializzazione)

 

La chirurgia plastica è una branca della medicina che contribuisce a migliorare la qualità della vita delle persone. Difatti, molteplici pazienti si affidano alla chirurgia per poter ricostruire o colmare quello di cui necessitano. A tal proposito, diviene fondamentale il prezioso contributo del Prof. Francesco Stagno d’Alcontres che, nel rispondere alle nostre domande, ha posto sotto i riflettori alcune sfaccettature della chirurgia che occorre conoscere prima di poter procedere con interventi ‘poco professionali’. Ad ogni modo, il tutto deve necessariamente iniziare con un rapporto diretto tra paziente e specialista, creando quella giusta atmosfera e fornendo le delucidazioni in merito all’intervento a cui ci si sottoporrà. Ma non solo, appare doverono conoscere i rami che raggruppa la chirurgia plastica, avere un rapporto diretto con lo specialista che illustrerà minuziosamente l’operazione tranquillizzando il paziente prima di poter procedere con l’intervento vero e proprio.

Partiamo dal principio: quando comprende che la medicina e, nello specifico, la chirurgia plastica sarebbe divenuta la sua strada?
‘Ero ragazzino. A causa di un incidente in moto (a 15 anni) un noto Prof. mi operò e mi fece avvicinare a questa branca. Il Professore fece diversi interventi e lavorava in un reparto ove vi erano solo bambini malformati. Lui trattava principalmente questa branca della medicina e, in tal modo, riuscì a influenzarmi positivamente, restandomi nel cuore e facendomi avvicinare e appassionare alla chirurgia. Difatti, subito dopo il liceo mi iscrissi a Medicina’

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Lei si occupa di chirurgia plastica ed estetica: quali sono gli interventi che le vengono maggiormente richiesti?
‘Diciamo che si tratta di due attività: quella istituzionale e quella privata. Nel primo caso, operiamo in diversi settori, dall’oncologia a traumi causati da incidenti, facciamo otoplastica, trattiamo le malformazioni congenite, le ustioni e interventi cicatrizzanti in generale. In più facciamo chirurgia post-bariatrica, ovvero i pazienti che perdono peso con un programma di dimagrimento mirato i quali, poi, ovviamente, devono essere necessariamente seguiti per il livellamento della cute in eccesso; ma anche la chirurgia della mammella, del retto e del colon, in sostanza ci occupiamo di un po’ di tutto. Per quanto concerne, invece, l’attività privata tratto la chiroplastica, la mastoplastica additiva, la lipoaspirazione, i trattamenti complementari come quelli con acido ialuronico, l’addominoplastica, il lifting, la meatoplastica (molto frequentemente) e l’otoplastica. In sintesi, sono questi i trattamenti estetici di cui ci occupiamo’

Si tratta solo di trattamenti invasivi? 
‘Sono trattamenti non attinenti necessariamente a trattamenti chirurgici, dunque non effettivamente invasivi. Ne è un esempio l’acido ialuronico o altre sostanze che sono dei filler liquidi che possono essere utilizzate per trattare dei difetti localizzati. Come anche il lipofilling che consiste nel prelievo di tessuto adiposo da un distretto corporeo e successivo innesto del medesimo tessuto purificato in un altro distretto anatomico’

Secondo lei, quanto e, soprattutto, per cosa è importante la chirurgia?
‘La chirurgia plastica, oggi, potremmo definirla l’ultima chirurgia generale in quanto abbraccia i diversi settori della chirurgia stessa che ha un unico scopo e un ruolo fondamentale, quello di ricostruire e di colmare le perdite di sostanze. Dunque, siamo tutti coinvolti dalla chirurgia plastica alla chirurgia vascolare a tutte le chirurgie in generale. Devo dire che, talvolta, la medicina interna ci chiama molto spesso per trattare le piaghe, soprattutto nei pazienti allettati’

Pensa che il fattore estetico, oltre a influenzare il nostro umore e il rapporto con gli altri nella società, influenzi anche l’anima?
‘Ma certo. A tal proposito, mi viene in mente Oscar Wilde oltre alla celebre frase: “Gli occhi sono lo specchio dell’anima”. Mai frase più vera, in quanto rappresentano lo stato emotivo e, dunque, la nostra anima. Basti pensare a chi assiste i bambini in Burkina Faso e notare le ‘differenze’ con quanto si vive in Italia o in Europa. Al momento, mi viene in mente anche un altro esempio: due importanti chirurghi operarono alcuni piloti che avevano gravi ustioni sul viso, il tutto per reinserirli nuovamente nella società’

Piccola curiosità: che rapporto ha con i suoi pazienti?
‘Splendido. Il rapporto diretto è fondamentale, perché permette di capire se un paziente ha determinate paure (per esempio se è claustrofobico) è necessario parlarne e renderlo sereno. Dunque, bisogna eseguire dei trattamenti per migliorare il paziente e non esasperarlo. E, quindi, se c’è un rapporto diretto c’è anche equilibrio, di conseguenza diviene indispensabile proprio perché pone a suo agio il paziente che è al centro di tutto’

Quindi, possiamo affermare che in questo modo si svolge anche la prima visita?
‘È diverso, parlo di qualcosa "in più" rispetto alla prima visita. Gli approcci a cui facevo riferimento prima sono importanti e inevitabili soprattutto nella nostra specializzazione. Faccio riferimento agli approcci diretti che non possono svolgersi per via telematica, tranne se si tratta di immagini o aggiornamenti, ma l’approccio finale deve essere sempre diretto. Sempre!’

I pazienti che si rivolgono a lei, sono già informati sull’intervento che andrà a eseguire?
‘Vengono informati dettagliatamente da noi, ponendo alla loro attenzione anche tutti i passaggi dell’intervento. Successivamente, si passa alla firma del consenso informato al fine di operare in modo sereno’

Infine, tenendo sempre in mente il fattore estetico, quale consiglio si sentirebbe di dare a coloro che non si sentono sicuri di sé stessi?
‘Il consiglio che mi sento di dare a coloro che intendono avvicinarsi al mondo della chirurgia estetica è quello di fare molta attenzione. Ci sono molti siti che invitano ad andare a operarsi all’estero con prezzi veramente stracciati. Le complicanze dei pazienti che si operano all’estero sono davvero gravi e serie, perché dopo aver effettuato l’operazione lasciano i pazienti ‘in mezzo a una strada’. Difatti, questi pazienti non hanno possibilità di rivalersi e viene detto loro che, qualora vi fossero delle complicanze gravi, di farsi operare nel proprio Paese. Dunque, non hanno possibilità di accedere a ospedali o a cure particolari nel posto in cui sono stati operati, venendo utilizzati come ‘merce di scambio’. Il mio consiglio è quello di farsi operare da specialisti in chirurgia plastica e non da persone che sono ‘perfezionate’. Devono essere persone che hanno seguito un corso di specializzazione di cinque anni e che sono arrivati a ottenere il diploma di specializzazione per poter operare. La sicurezza per noi è fondamentale’.