Iperrealismo a Roma / Teresa Peccerillo - Infoestetica Magazine

Iperrealismo, opere in scena a Roma

Iperrealismo, opere in scena a Roma

sembra-vero2
IN BREVE

  • Abbiamo visto a Roma, Palazzo Bonaparte, Sembra Vivo! La mostra di scultura iperrealista terminata l'8 ottobre 2023
  • 43 artisti esposti in un viaggio che va dall'osservazione all'immaginazione, regalando allo spettatore sensazioni uniche
  • Tra i nomi più noti Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson.

 

 

È esistito un tempo, e qualcuno se lo ricorderà, in cui le mille forme di un corpo umano erano oggetto di attenta osservazione. Era il tempo in cui nulla veniva dato per scontato o già conosciuto. La mente umana si interrogava sul funzionamento della macchina perfetta data in dono agli uomini ed ogni sua piega, movimento, piccolo dettaglio esercitava sull’appassionato osservatore un interrogativo.

Vi parlo di un tempo lontano che poco ha a che fare con la narrazione di oggi. In questo secolo così strano che sembra aver dimenticato cosa siano la curiosità, la ricerca, in cui i corpi vengono esposti senza molto riguardo, a destare clamore non è l’attenzione al piccolo dettaglio quanto, invece, l’uguaglianza forzata. Quand’è che siamo diventati forma sterile e non più miracolo del creato? Perché oggi sembra più importante che i nostri corpi si assomiglino e non che funzionino?

Eppure c’è un residuo sottile di quel tempo cui accennavo. Come spesso accade sono gli artisti a mettere a frutto un’eredità altrimenti persa, e lo fanno proponendo in forma inedita l’amore per l’osservazione, la riproduzione e la trasformazione che sono propri dello sguardo e della mano dell’arte.

sembra-vero6
Grande successo per Sembra Vivo!

Sembra Vivo, la mostra appena trascorsa a Roma a Palazzo Bonaparte, ha finalmente portato all’attenzione degli italiani una parte (e che parte!) di quella corrente artistica nota come iperrealismo. La parola la dice lunga, “più reale del reale”, e mette in scena opere che nascono dall’osservazione attenta di tutte le forme di vita. Nella scelta espositiva della mostra predomina l’essere umano. Sculture che giocano con l’illusione della vita o che esasperano forme e dimensioni, a seconda che i soggetti siano ispirati alle icone pop o alla gente comune, ogni opera ha il potere di lasciare lo spettatore a bocca aperta.

Ci sono Maurizio Cattelan, Ron Mueck, George Segal, Carole Feuerman, Duane Hanson e molti altri. Sei sezioni in dialogo tra loro, un viaggio la cui destinazione già si intuisce nei titoli di ogni sezione, “cloni umani”, “sculture monocromatiche”, “parti del corpo”, “il corpo in scala”, “realtà deformate”, “oltre la specie”. Un percorso che muove dall’osservazione, dalla riproduzione fedele dell’umano per arrivare all’esperimento genitore di forme perturbanti. Un viaggio in cui lo spettatore si trova a vivere ogni stanza del percorso espositivo diviso tra la familiarità del riconoscersi nelle forme umane esposte e l’estraneità della materia che prende forma nei mostri dell’inconscio delle ultime stanze. Un’esperienza fuori e dentro di sé che solo l’arte può regalare.