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Intervista alla Dott.Ssa Perla Suma della Lilt: ‘Le Donne, l’importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano’

Intervista alla Dott.Ssa Perla Suma della Lilt: ‘Le Donne, l’importanza della prevenzione e di uno stile di vita sano’

IN BREVE:

  • Le malattie? Possono essere debellate
  • Le informazioni forniteci dalla Presidente della Lilt, la Dott.SSa Perla Suma
  • L’importanza della prevenzione
  • Il timore del ‘male’
  • La conoscenza come atto d’amore verso se stessi
  • Le interviste
  • Conclusioni

 

L'annuncio di una malattia come il tumore al seno spesso ha effetti psicologici devastanti sulla paziente. Ma le malattie che, se curate in tempo, possono essere debellate e, dunque, sconfitte per tornare a vivere una vita sana ed equilibrata, priva di eccessi che danneggiano la salute.

Sul ‘male del secolo’ che attanaglia Donne e uomini di ogni età e abbiamo fatto luce grazie alle informazioni forniteci dalla Presidente della Lilt, la Dott.Ssa Perla Suma.

Un lavoro meticoloso che fonda le proprie radici sull’importanza di elargire e mettere al corrente le persone sull’utilità della prevenzione. Nello specifico, si sta facendo riferimento a uno dei problemi che attanaglia le Donne e, dunque, la sfera femminile: il tumore al seno, di cui, spesso e volentieri, si cerca di non parlare onde evitare di sapere o approfondire quelli che sono i segnali rivelatori di una malattia che si sta, pian piano, sviluppando e che, in realtà, potrebbe essere curata (se presa in tempo).

Certamente è comprensibile temere, ma è altrettanto indispensabile conoscere quei fattori che ci permettono di vivere pacificamente con noi stessi e, soprattutto, in salute. Seguire alcune indicazioni diviene persino vitale, perché ci permette di prevenire l’insorgere di ‘questo male’ che, il più delle volte, non viene nemmeno enunciato se non attraverso dei sinonimi.

La paura è propria dell’essere umano, ma la conoscenza fatta con lo scopo di auspicare di poter vivere bene deve celare questi timori che danneggiano anche il nostro umore.

Le interviste

Lilt
 

Dott.Ssa Suma, questo è il mese dedicato alle Donne o, per meglio dire, alla prevenzione del tumore al seno. Quant’è importante la prevenzione?

‘La prevenzione è importantissima perché ci sono circa 60mila casi di cancro al seno all’anno. Infatti, è il ‘big killer’ numero uno e questo vuol dire che rappresenta oltre il 30% dei tumori che colpiscono le Donne; quindi, ciò significa che circa un milione di Donne italiane hanno vissuto l’esperienza del cancro al seno, quarantamila delle quali sono in fase di malattia avanzata con maggiore possibilità di guaribilità grazie ai nuovi farmaci e, anche, grazie al lavoro che deriva dalla ricerca. Ecco perché è importante ricordare (almeno una volta all’anno come avviene nel mese di ottobre) quanto sia fondamentale fare attività di prevenzione, proprio perché preso nello stadio iniziale si può curare e, nello stesso tempo, si può anche guarire perché i due termini hanno un significato ben diverso. Quindi, prendendolo in uno stadio primario, si può guarire’

 

Quanto influisce uno stile di vita sano?

‘Gli studi che sono stati effettuati a tal proposito, ci dimostrano che un corretto stile di vita ci porta a un aumento qualificabile della sopravvivenza. Un corretto stile di vita che si compone di: sana e corretta alimentazione, attività sportiva e tutto quello che può influire positivamente sul nostro benessere psicologico, ci allontana dalle patologie cardiovascolari e da quelle terribili come il diabete e, ovviamente, i tumori; quindi, una ragione in più per adottare comportamenti di vita piuttosto salutari. L’attività fisica influisce tantissimo perché ci consente, oltre ad avere un fisico in salute, un controllo del peso (perché sappiamo che il sovrappeso è causa di tante malattie e anche di tipo metabolico e respiratorio, a carico delle articolazioni, dell’apparato digerente, ginecologico), quindi, l’attività fisica è quanto di più salutare ci possa essere. Ovviamente, l’esercizio fisico agisce anche sull’umore: camminare, correre, nuotare e quant’altro, non fanno altro che del bene al nostro organismo. Logicamente, tra i corretti stili di vita occorre ricordare che non bisogna fumare, bere alcol, perché il fumo induce alla dipendenza e l’alcol può provocare gravi danni anche al fegato e al sistema nervoso centrale. Riappropriarsi del proprio organismo e della propria fisicità e, quindi, avere un fisico in armonia sia con il peso che con l’alimentazione comporta anche un  perfetto equilibrio tra mente e corpo’

 

Qual è l’iter da rispettare affinché si possa prevenire il tumore al seno?

‘Ovviamente, per le più giovani, in assenza di familiarità, è sufficiente l’autopalpazione. Dopo i 20 anni sarebbe opportuno fare un’ecografia mammaria. La scadenza la indicherà lo stesso medico che la effettuerà perché prenderà in considerazione il tipo di seno che, in quel momento, sta valutando. Per quanto riguarda la fascia d’età compresa tra i 30 e i 40 anni, è importante sottoporsi a controlli periodici. Ovviamente, il tasso di malattia di Donne che si ammalano di cancro si sta abbassando sempre di più; quindi, anche lì se c’è familiarità oppure no, sarebbe opportuno effettuare una ecografia mammaria; poi, anche in questo caso, in base alla tipologia di seno e alla storia famigliare, lo specialista condurrà la sua paziente in quelli che saranno i controlli periodici dando le corrette indicazioni. Noi della LILT quest’anno stiamo facendo le visite senologiche gratuite, o meglio, stiamo facendo le mammografie gratuite dai 40 ai 49 anni di età per quelle Donne che non rientrano nello screening della ASL; mentre, invece, come sappiamo dai 49 ai 69 anni si viene chiamati a effettuare una mammografia da parte delle strutture sanitarie nazionali ogni due anni. Quindi, come dicevo prima, si è abbassata la fascia d’età delle Donne che presentano il cancro al seno e, a questo punto, bisogna intervenire anche in quella fascia di età che non viene coperta dal Servizio Sanitario Nazionale’

 

Quali sono i campanelli d’allarme?

‘Potrebbero essere: il cambiamento della forma del seno, perdita di sangue dal capezzolo, perdite di sangue tra due cicli, alterazioni della pelle, sanguinamenti non comuni, dolori, perdita di peso immotivata, gonfiori addominali e quant’altro. Questi potrebbero essere i campanelli d’allarme. Ma anche un dolore che non passa da settimane, una ferita nella bocca o sulla lingua che dura un po’ di più. Ovviamente, tutti questi campanelli d’allarme vanno, poi, verificati dal medico di famiglia oppure dallo specialista. È importante, come sempre, controllarsi. Oppure malformazioni nell’aspetto della mammella, alterazioni della forma del capezzolo, arrossamenti, desquamazioni potrebbero essere tutti campanelli d’allarme’

 

Statisticamente parlando, quali sono le fasce d’età maggiormente colpite?

‘I ricercatori dicono che, soprattutto negli ultimi anni (e tra questi includiamo anche il periodo della pandemia, durante il quale è stato quasi impossibile fare degli accertamenti di prevenzione o di verifica, soprattutto per chi, dopo il Covid, ha scoperto di avere un cancro al seno), in Italia, la fascia maggiormente colpita è quella tra i 25 e i 44 anni. Un’altra fascia d’età che è anche a rischio è quella compresa tra i 50 e i 75 anni. Ecco perché sarebbe importante che il Servizio Sanitario Nazionale offrisse (almeno fino ai 75 anni) una mammografia gratuita che, attualmente, è prevista fino ai 69 anni; ma, sarebbe opportuno elevarlo ai 75 anni proprio perché tra i 50 e i 75 c’è un incremento del rischio di sviluppare il tumore al seno. Inoltre, occorre dire che i pazienti che hanno in famiglia parenti affetti da questa neoplasia, hanno un rischio maggiore (si dice anche doppio) di sviluppare la malattia rispetto alle Donne che non presentano tale famigliarità’

 

Lei crede che, anche il luogo in cui si vive, determini l’evoluzione o l’incremento di questo male?

‘Certo, perché i fattori che possono scatenare un tumore (nel senso generale o al seno) possono essere determinati anche dall’ambiente in cui si vive. Un ambiente inquinato o un ambiente atmosferico non consono alla nostra salute provoca dei rischi maggiori per poter sviluppare un cancro, perché i tumori non si basano solo sulla famigliarità, ma anche su base genetica e su base ambientale. Dunque, la domanda che mi ha posto è alquanto importante perché l’ambiente lascia una grande impronta sul nostro fisico. Dunque, un ambiente inquinato non solo può determinare lo sviluppo della malattia, ma determina anche un aumento di emissioni di gas serra sull’uso dell’acqua e del suolo e, quindi, contribuisce al degrado dell’ambiente e, di conseguenza, anche i prodotti che derivano dalla terra possono essere altamente inquinati e nocivi per la nostra salute e, di conseguenza, anche per la nostra nutrizione. Ergo, è importante anche l’ambiente perché può danneggiare (anche seriamente) l’agricoltura e le terre coltivabili. A volte si prediligono alimenti di origine vegetale, quindi: frutta, verdura, legumi, frutta secca, tutto ciò che è inserito nella ben nota piramide alimentare; però, tutti questi prodotti, devono crescere in un terreno non inquinato. Per concludere possiamo dire che, tutto ciò che inquina la produzione alimentare, mette in discussione anche la nostra salute’

 

Qual è il consiglio o il messaggio che si sente di mandare alle Donne?

‘Sono un insieme di messaggi: un corretto stile di vita, una buona abitudine alimentare per noi, per i nostri figli, per i nostri bambini e, dunque, per tutta la nostra famiglia. Possibilmente, prendersi cura di se stesse anche facendo dell’attività sportiva in modo frequente (non dico assidua, ma costante, perché l’importante è farla con costanza) e poi fare, dove possibile, gli screening di prevenzione. So bene che hanno anche il loro costo, ma, purtroppo, gli ospedali sono intasati perché ci sono tanti ammalati. Bisognerebbe pensare di alleggerire il Servizio Sanitario Nazionale perché negli ospedali ci si entra per curarsi e non per attività di prevenzione. Quindi, la struttura pubblica dovrebbe demandare al privato sia con costi contenuti che con convenzioni, la possibilità di fare attività di prevenzione non solo femminile, ma anche per tutti quei tumori ampiamente diffusi e conosciuti. Questo al fine di avere una popolazione più in salute che non in malattia e, al contempo, alleggeriremmo il carico di ammalati che sono presenti nei nostri ospedali e avremmo una popolazione certamente più sana’

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Dott.Ssa Lotta, che rilevanza ha avuto l’evento della Lilt e, soprattutto, quant’è fondamentale la prevenzione?

‘L’impegno della Lilt ha una rilevante importanza e, nel contempo, abbiamo cercato di supportare il lavoro dell’associazione attraverso l’accensione della luce rosa e della luce verde (spina bifida). La prevenzione è importantissima per le Donne, soprattutto perché prevenire e, quindi, scoprire in tempo la malattia significa salvare una vita. Siamo molto vicini alle problematiche femminili, per questo motivo, ogni anno, ci attiviamo per sensibilizzare le Donne a fare prevenzione’

 

‘Lasciamo che la paura del pericolo sia uno stimolo a prevenirlo; colui che non ha paura, fornisce  un vantaggio al pericolo’ Francis Quarles.