Intervista alla Dott.Ssa Arianna Maiorella: ‘Modestia, umanità, cura e attenzione per i pazienti e gratitudine a Dio’
IN BREVE:
- Cos’è la passione
- La passione tradotta nel lavoro di tutta una vita
- La Dott.Ssa Arianna Maiorella spiega l’importanza della professione medica
- Le regole della Dott.Ssa Maiorella: umiltà, modestia e rispetto
- La Provvidenza Divina come costante nella vita dell’uomo
- L’intervista alla Dott.Ssa Arianna Maiorella
- Conclusioni
La passione è un istinto primordiale che pervade anima e cuore, la quale si traduce in uno sguardo che fa denotare un certo luccichio negli occhi di chi sta parlando. È una sfaccettatura che farà sempre parte della vita di ognuno di noi, sin dalla nascita e dalla quale non possiamo assolutamente distaccarci, perché è come una linfa vitale che tiene in piedi i nostri sogni e le nostre aspettative per il futuro (indipendentemente dall’età).
La passione è vita e c’è chi, con grande coraggio, volontà e caparbietà, è riuscito a farne il suo mestiere. L’emozione di potersi cimentare, ogni giorno, in un lavoro che si ama è una di quelle peculiarità che rendono l’idea dell’essenza e della Bellezza della vita, proprio come rammenta la Dott.Ssa Arianna Maiorella che, con grande umiltà, ha evidenziato l’importanza della professione medica.
La Dott.Ssa Maiorella è un Chirurgo Plastico. Sin da piccola, ha sempre avuto le idee chiare e, nonostante le difficoltà fossero tante, lei con grande spirito di sacrificio, volontà e cuore è riuscita a coronare il suo sogno, senza mai dimenticare di essere riconoscente. La Dottoressa ci illustra quanto sia fondamentale essere dei bravi medici e, nel contempo, ricorda quanto sia basilare non dimenticarsi ciò che si è: ovvero, delle semplici persone che devono saper accogliere il paziente, guidarlo dandogli delle informazioni corrette, ma, soprattutto, rispettarlo e prendersene tanta cura passo dopo passo. Inoltre, per la Dott.Ssa Maiorella occorre rimanere umili o, quantomeno, modesti e umani, perché se l’uomo ha compiuto questi passi da gigante è anche merito della Mano della Provvidenza Divina.
Intervista alla Dott.Ssa Maiorella
Dott.Ssa Maiorella, lei è un chirurgo plastico. Cosa l’ha spinta, nella sua storia personale, a scegliere questa professione?
‘Sono figlia di due meravigliosi insegnanti della Scuola Primaria, nessun medico in famiglia, ma inspiegabilmente per la Befana ho sempre richiesto in regalo camici, fonendoscopi e siringhe. Penso di aver immaginato di fare il medico prima ancora di comprendere quanto lo desiderassi’
Se potesse eleggere un mentore, se non lo ha già fatto, chi sarebbe?
‘Mi hanno sempre affascinato ‘i grandi’ che elargiscono generosamente il proprio sapere, lontano da presunzione e immodestia. Ho imparato tutto dal Dott. Maurizio Nava e da mio marito il Prof. Aurelio Portincasa, a loro devo tutto’
Qual è il trattamento che le viene più richiesto? Secondo lei, perché?
‘Le Donne cercano Donne per gli interventi che riguardano la femminilità, nel significato più intenso del termine. La maggior parte delle richieste riguardano il seno. C’è meno disagio tra Donne nello spogliarsi e nel comunicare le fragilità che un seno non adeguato al proprio corpo può ingenerare’
Il rapporto con i pazienti è sempre facile?
‘Quello del Chirurgo Plastico è un lavoro complicato, è necessario essere psicologi prima ancora che bravi operatori; si tratta di rapporti delicati, fatti di competenza, ma anche di grande empatia’
Quali sono le maggiori difficoltà che riscontra nel modo in cui la sua professione viene raccontata al pubblico?
‘Trovo molto triste la leggerezza dei discorsi riservati alla Chirurgia Estetica, argomentazioni che, il più delle volte, fanno dimenticare quanto lavoro possa esserci dietro ogni risultato ottenuto e quanto bene possa apportare all’autostima del paziente’
Se potesse cambiare qualcosa, cosa cambierebbe?
‘Mi piacerebbe che si parlasse di Chirurgia Estetica con maggiore professionalità, in termini di obiettivi realistici, di sicurezza e di possibili complicanze’
I social fanno bene o fanno male al mondo della chirurgia e medicina estetica?
‘Impossibile pensare a una comunicazione che non preveda l’utilizzo dei social, ma la competenza, nel caso della Medicina, diventa mandatoria. Elargire messaggi sui social è un gesto di grande responsabilità e lo diventa ancora di più quando le informazioni in questione sono mediche’
Il suo personale ideale di bellezza, qual è?
’Onestamente, non ho un ideale di Bellezza. Trovo bellissime tante Donne, ma anche tanti uomini ‘imperfetti’; dettagli differenti che diventano, in un viso, il punto di forza. Aborro i visi tutti uguali, numeri indistinguibili, facilmente dimenticabili’
Ora guardi un attimo a lei da bambina. Si sarebbe mai aspettata di diventare uno stimato chirurgo?
‘Ho lavorato duramente per realizzare il mio sogno, non mi sono lasciata influenzare. Sono nata a Venosa, una piccola e deliziosa cittadina della Basilicata e, pensare di diventare un Chirurgo Plastico, suonava quantomeno irrealizzabile. Ho creduto di potercela fare e Dio me ne ha dato la possibilità. Sono grata sempre e cerco di non dimenticarlo mai’
La sua professione può essere paragonata all’artista che modella la materia ma anche allo scienziato. Lei si sente più artista o più scienziato?
‘Ho scelto la Chirurgia Plastica proprio perché coniuga il mio amore per la medicina con quello per l’arte; non c’è paziente che tratti senza prima analizzarlo in proporzioni, espressioni, fotografie. Direi che ogni Chirurgo Plastico è, inevitabilmente, anche artista’
Pubblicità sanitaria, tema scottante! Quali piattaforme usa per farsi conoscere dal suo pubblico?
‘Ovviamente, anche io adopero piattaforme per la mia professione: ho un sito, una pagina Instagram e una Facebook’
Finti medici. Vuole mandare un messaggio a chi si spaccia per ciò che non è?
‘Ogni lavoro ha le sue responsabilità, ma mai, come avviene nel campo medico, consigliare e indirizzare può determinare conseguenze drammatiche e, molto spesso, irreversibili. Fingersi competenti giocando con la fragilità e le insicurezze dei pazienti, ritengo che sia davvero uno tra i comportamenti più scorretti ed esecrabili’
La professione medica sembra stia diventando sempre più difficile da raggiungere, ha un messaggio per tutti gli studenti che ambiscono a diventare medici?
’A chiunque intraprenda questo percorso, auguro di credere nelle proprie capacità, auguro di non perdere l’entusiasmo e la curiosità e auguro, prima di tutto, di non dimenticare la modestia e l’umanità. I pazienti sono persone, né numeri né soldi; meritano attenzione e cura, tanta cura’
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
‘Io? Io sono ancora ‘piccola’, ho ancora tanto da imparare. Ci sto pensando’
‘Ricordatevi che, seguendo la medicina, vi siete assunto la responsabilità di una sublime missione. Perseverate, con Dio nel cuore, con gli insegnamenti di vostro padre e di vostra mamma sempre nella memoria, con amore e pietà per i derelitti, con fede e con entusiasmo, sordo alle lodi e alle critiche, tetragono all’invidia, disposto solo al bene’ San Giuseppe Moscati.