Intervista al Dott. Francesco Sisto: ‘L’importanza di essere un medico onesto’ - Infoestetica Magazine

Intervista al Dott. Francesco Sisto: ‘L’importanza di essere un medico onesto’

Intervista al Dott. Francesco Sisto: ‘L’importanza di essere un medico onesto’

IN BREVE:

  • Cos’è la medicina e a cosa serve
  • La Chirurgia Plastica, una branca della medicina
  • I motivi che inducono i pazienti a richiedere un intervento di Chirurgia Plastica
  • L’onestà della professione medica
  • La frase simbolica del Dott. Sisto
  • Intervista al Dott. Francesco Sisto
  • Conclusioni

 

La medicina è una branca della scienza che, attraverso lo studio, la sapienza, la conoscenza e il lavoro degli specialisti (medici e dottori), permette di guarire le ‘ferite umane’ dettate dalle patologie e le malattie che, purtroppo, attanagliano la salute dell’uomo.

La medicina si ramifica in diverse branche e, tra queste, vi è quella della Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica che tende a migliorare la vita dei pazienti attraverso una serie di interventi e trattamenti estetici. Questi ultimi sono molteplici e differenti tra loro a seconda della zona da trattare e possono essere, altresì, invasivi e no. Le scelte che inducono le persone a fare ricorso alla Chirurgia Plastica sono davvero svariate, in quanto possono comprendere motivi legittimi causati da patologie che creano delle malformazioni fisiche, l’eliminazione di un difetto estetico che crea disagi psicologici e sociali (il rapporto all’interno della società, spesso viene condizionato da un difetto che non permette di avere dei rapporti equi con le altre persone, in quanto ci si può sentire giudicati) o per migliorare un lato estetico che ci rende insicuri e incerti nell’apparire dinanzi agli altri. Per ognuno di questi interventi, occorre affidarsi a uno specialista preparato, serio e competente, il quale sia in grado di fornire tutte le risposte prima dell’intervento, come: si corrono dei rischi sottoponendosi a questo tipo di trattamento/intervento? Quali sono i risultati? Cosa bisogna aspettarsi? Ci sono delle controindicazioni? E, ovviamente, qualora si decidesse di interfacciarsi con un professionista, bisognerebbe prendere delle informazioni su di lui, perché molti medici sfruttano il marketing per farsi pubblicità a buon prezzo, lasciando, poi, il paziente in balia di tanti interrogativi o problematiche, o anche assecondandolo pur di eseguire l’intervento. Un atteggiamento poco etico e sbagliato che, come rammentato e ribadito diverse volte dal Dott. Francesco Sisto, non fa onore alla professione medica. Difatti, nel rispondere alle nostre domande, il Dott. Sisto ha espressamente riproposto l’importanza di questa sfaccettatura, poiché di vitale importanza, in quanto rappresenta l’onestà di un medico che elargisce informazioni al paziente indirizzandolo sulla scelta più saggia e, dunque, non assecondando soltanto richieste impossibili che potrebbero derivare da ‘capricci’ momentanei.

È anche vero che i trattamenti estetici sono sempre più richiesti, ma, ogni richiesta deve essere ponderata e discussa. Inoltre, come afferma il Dott. Sisto: ‘Nel momento in cui fai un intervento, sposi quella persona per tutto il periodo che occorre per sapere com’è andata e come procede; quindi, la sposi prima, durante l’intervento e dopo’

Intervista al Dott. Francesco Sisto

Dott. Sisto, lei è un chirurgo plastico. Cosa l’ha spinta, nella sua storia personale, a scegliere questa professione?

‘Mi ha sempre affascinato la possibilità di risolvere determinate patologie con interventi differenti e con una certa ‘creatività’ nei limiti rappresentati dalle varie tecniche. Inoltre, la Chirurgia Plastica ha un campo di azione molto ampio, per cui si può andare dai capelli sino ai piedi senza mai annoiarti perché sei sempre sotto continuo aggiornamento’

 

Se potesse eleggere un mentore, se non lo ha già fatto, chi sarebbe?

‘Ho avuto diverse figure e, tra  queste, quella che mi ritorna sempre alla mente è quella di un Chirurgo Plastico svizzero, Gaston-Francois Maillard. Ad ogni modo, tutte le persone con cui sono venuto in contatto, mi hanno lasciato molto e hanno contribuito ad arricchire il mio “bagaglio” professionale , come i Professori Nordström, Ostuni, Pascone e Giudice

 

Qual è il trattamento che le viene più richiesto?

‘Sicuramente l’intervento al seno è quello che viene più richiesto’

 

Secondo lei, perché?

‘In linea di massima, potremmo dire che la Donna si sente più sicura con un seno che le piace di più. Cerca di fare un qualcosa per piacere, in primis, a se stessa e, poi, per sentirsi più sicura’

 

Il rapporto con i pazienti è sempre facile?

‘No, assolutamente, è molto particolare. L’anamnesi e il colloquio prima dell’intervento sono molto importanti perché devi cercare di capire chi hai davanti, cosa vuole, qual è la sua storia clinica (il diario del paziente); quindi, se ha avuto precedenti esperienze, come vive le proprie situazioni, soprattutto in Chirurgia Estetica dove c’è una buona componente di persone che vivono in maniera patologica il rapporto con il proprio corpo (dismorfofobici) e, per tale motivo, diviene importante cercare di capire se quello che si  desidera è realizzabile oppure no. Talora poi, incontri vissuti dolorosi alle spalle , dinamiche familiari particolari, che possono condizionare in maniera significativa l’impatto il modo con cui può venir vissuto l’intervento. Sono tante piccole finezze che riesci ad apprendere con l’esperienza e, dalle quali, non smetti mai di imparare’

 

Quali sono le maggiori difficoltà che riscontra nel modo in cui la sua professione viene raccontata al pubblico?

‘Le maggiori difficoltà derivano dalla mal interpretazione che può avere il pubblico di tecniche che vengono proposte per fini pubblicitari, perché, spesso e volentieri, non corrispondono ai risultati che promettono e, dunque, al vero. La maggior difficoltà è far comprendere a una persona che il trattamento richiesto non è eseguibile o, quantomeno, non può dare  i risultati che si aspetta. Questo è molto importante perché, ritornando al discorso di prima, diviene indispensabile selezionare il paziente per evitare di dare delle false speranze e, quindi, di creare delle persone scontente’

 

Se potesse cambiare qualcosa, cosa cambierebbe?

‘Personalmente, privilegio l’informazione al fatto di essere empatico a tutti i costi. Quello che ho fatto fino a ora, non mi ha portato una marea di pazienti, perché tendo molto a selezionarli e penso che sia giusto così, perché non devo e non voglio creare false aspettative per ‘vendere l’intervento’. Faccio il medico, quindi, questo aspetto non lo cambierei. Forse, una maggiore empatia o un approccio diverso con il paziente, una cosa che è in continuo divenire, in evoluzione e, questa, è la cosa che cambierei - quindi, un rapporto più amicale rispettando i ruoli (dottore e paziente) - Ovviamente, sempre dottore e paziente. In merito all’amicale, direi di cercare di far comprendere a chi hai davanti che il tuo modo di fare è volutamente esercitato per far capire esattamente ciò che si può fare o ciò che non si può fare; dunque, improntato sull’onestà di intenti’

 

I social fanno bene o fanno male al mondo della chirurgia e medicina estetica?

‘I social sono un’arma e, come tutte le armi, possono essere utilizzate sia bene che male. Certamente questa è pubblicità che viene fatta e che non è calmierata, per cui è aperta a tutti. Di questa ne hanno approfittato, soprattutto, società o professionisti o medici o presunti tali che vengono dall’estero, che operano all’estero e che, spesso, tendono a falsare e, per smontare questo, bisogna lavorarci sopra. E questa è un’altra delle difficoltà che si può incontrare, soprattutto nel trapianto dei capelli dove si possono dare delle false speranze. Difatti, nascono dei gruppi che, alla fine, devono sponsorizzare quel medico o professionista rispetto ad altri, probabilmente perché questo ha pagato una bella somma o comunque si è messo d’accordo con questi gruppi. Smontare queste false illusioni spesso non è facile’

 

Il suo personale ideale di bellezza, qual è?
’Tendenzialmente naturale, non amo le forzature. Una protesi troppo grande, un labbro troppo grande non li amo particolarmente. A mio parere, il risultato più bello è quello in cui si nota la differenza, ma non si capisce il perché - quindi, come se non ci fosse stato un vero e proprio trattamento di chirurgia - Non deve stravolgere, deve correggere, deve migliorare, ma non deve pretendere di stravolgere la persona. Il più bel risultato, alla fine, è il paziente che ti manda un messaggio in cui dice che è contento’

 

Ora guardi un attimo a lei da bambino. Si sarebbe mai aspettato di diventare uno stimato chirurgo?

‘In realtà, da bambino volevo fare il medico per due motivi fondamentali: mi piaceva l’anatomia (ho ancora conservate delle tavolette di latta sull’anatomia del corpo umano di un giornale per bambini) e, in secondo luogo, perché quando vedevo che una persona stava male avevo voglia di aiutarla. Questi sono i due elementi fondamentali che mi hanno spinto a fare questa professione, anche se non è facile esercitarla, soprattutto, in questo Paese. Non so dire se da bambino pensavo di fare il Chirurgo; certo è che se ti piace così tanto l’anatomia e c’è questa sorta di ‘attrazione’, diviene quasi consequenziale un’azione pratica. Diciamo che, probabilmente, il seme già c’era’

 

Se potesse dire qualcosa a quel bambino, cosa sarebbe?

‘Forse gli direi: ‘Lascia stare che lo struggimento è troppo’ (ride, ndr.) - Anche solo per incentivarlo - Incentivarlo? Diciamo che non ho avuto bisogno di grandi incentivi; cioè, una volta finito il liceo sapevo che avrei dovuto fare medicina, per cui sono andato avanti per dare il massimo rendimento, cosa che, in effetti, ho avuto in ogni cosa. Poi, chiaramente, ce la metti tutta e non è detto che ci riesci al 100%. Di incentivi non ne avevo bisogno all’epoca perché ero più giovane ed ero, sicuramente, più motivato; forse ne avrei più bisogno adesso (asserisce sorridendo, ndr.)’

 

La sua professione può essere paragonata all’artista che modella la materia ma anche allo scienziato. Lei si sente più artista o più scienziato?

‘Questa è una domanda molto bella perché è vero che tu modelli la materia, ma è anche vero che non modelli né la creta né il marmo o la plastica dove puoi fare quello che vuoi. Il corpo umano e, quindi, i tessuti biologici in realtà danno delle risposte che sono molto variabili da persona a persona, basti pensare alla rinoplastica che è un bellissimo intervento anche se per impararlo ci vuole una vita, perché ogni naso è diverso dall’altro, soprattutto nel post-operatorio fino a un anno dall’intervento, in quanto si possono avere azioni cicatriziali, aderenze che, in parte, possono alterare il risultato (si tratta di piccoli particolari).Tutto questo deriva da ciò che i pazienti e gli assistiti vedono in giro e, quindi, si ha la voglia di avere il massimo possibile perché si pensa che tutto sia modellabile come con una stampante 3D ovvero come l’artista modella il marmo; in realtà, non è così. Per cui, c’è bisogno di un gusto estetico (un naso può essere modificato entro certi limiti, come anche il seno). Uno dei miei mentori diceva: ‘Se devi fare un intervento, devi conoscerne l’anatomia, com’è fatto  e quali sono i canoni entro cui muoverti’; il seno come il naso o qualunque altro organo, hanno determinate proporzioni che devi cercare di rispettare. Pertanto, mi sento mezzo artista e mezzo scienziato perché il Chirurgo Estetico ha dei limiti che vengono proprio da quello che, poi, il corpo umano è e  fa per riparare ciò che, in realtà, tu sei andato ad alterare. Qui c’è una ‘risposta che è molto molto variabile’; una protesi al seno in una persona può rimanere stabile, in un’altra, invece, può scendere completamente e alterare il risultato iniziale. La difficoltà della Chirurgia Estetica è, appunto, capire il problema , selezionare il paziente  e seguirlo nel tempo, almeno durante il primo anno in cui è stato eseguito l’intervento perché puoi avere, comunque, delle sorprese che si deve cercare di prevenire. Dunque, mezzo artista e mezzo scienziato - dunque, stravolgendo il corpo si possono avere delle problematiche - Non solo, ma anche non stravolgendolo hai, comunque, dei limiti entro i quali non puoi andare. Pretendere di poter modellare un naso come se fosse un pezzo di creta non è possibile; per esempio, un naso molto grande non può diventare un naso molto piccolo (è come pretendere di infilare un piede grande in una scarpa piccola) - Oppure, come mi diceva prima, un seno importante in una persona minuta può creare anche altri tipi di problematiche - Sì, anche se ho dovuto imparare che ci sono delle persone che cercano proprio quello (sorride, ndr.). Anche in questo caso, ho dovuto farmi valere nei confronti di un eccesso di pretesa, perché in un seno piccolo non puoi pretendere di andare a mettere una protesi molto grande, a rischio che i punti si riaprano e l’intervento fallisca. Inoltre, devi anche scontrarti con dei colleghi ‘poco onesti’ che propongono delle protesi molto grandi, rischiando di avere delle complicanze gravi o di stravolgere l’anatomia della persona. Si può anche pensare a una protesi più grande, ma solo dopo, quando il seno è stato espanso da una protesi più piccola, al fine di avere un risultato più sicuro. Dunque, ritornando alla domanda: un artista che, però, deve fare i conti con le caratteristiche biologiche dei tessuti del corpo umano e dire, onestamente, quello che può avere: una cosa è la finzione, i film, il marketing disonesto, un’altra cosa è, invece, la realtà e questo ci tengo a specificarlo’

 

Pubblicità sanitaria, tema scottante! Quali piattaforme usa per farsi conoscere dal suo pubblico?

‘I soliti social: Facebook, Instagram e un sito personale www.sistochirurgiaplastica.com’

 

Finti medici. Vuole mandare un messaggio a chi si spaccia per ciò che non è?

‘Non solo a chi si spaccia per ciò che non è, ma anche a chi, pur avendo una laurea in mano, non ha una sufficiente esperienza per procedere e, dunque, approcciarsi verso questo tipo di pazienti. Ritornando alla Chirurgia Estetica, sappiamo che, purtroppo, fa gola a chi pensa di ottenere un facile guadagno; ma non è così. Intanto, dobbiamo sapere di avere a che fare con materiale umano (lo dico in maniera provocatoria, perché materiale non è, dato che abbiamo a che fare con esseri umani); nel momento in cui abbiamo capito cosa dobbiamo fare, dobbiamo agire con estrema onestà e appropriatezza tecnica. Questo non vuol dire che il giovane deve essere penalizzato a tutti i costi, voglio dire che prima di procedere verso una determinata specialità, bisogna studiarla e praticarla, non bisogna buttarsi a capofitto. È famoso il caso di un Chirurgo che, pur essendo molto giovane, sapeva lavorare molto bene con il marketing e, poi, tutti i suoi pazienti hanno avuto una serie di problemi. In questo caso, soprattutto all’inizio, consiglierei meno marketing e più lavoro di conoscenza e di umiltà’

 

La professione medica sembra stia diventando sempre più difficile da raggiungere, ha un messaggio per tutti gli studenti che ambiscono a diventare medici?
’Prima di tutto consiglierei di farlo solo se si nutre una forte passione verso la medicina, perché la medicina non è una cosa facile, è una laurea in cui devi sacrificare molto del tuo tempo. Una volta che ti sei laureato, per acquisire esperienza, devi lavorare molto, devi sacrificare i giorni e spesso le  notti della tua vita ; insomma, non è una cosa semplice. Però, se ritieni e pensi che sia una cosa che ti piace fare, per la quale hai passione (perché è quella che ti tiene vivo), falla’

 

Quali sono i suoi progetti per il futuro?

‘Continuare e migliorare sempre di più le mie competenze’

 

Interventi di Chirurgia Estetica sui minorenni: lei è a favore?

‘In realtà, queste richieste arrivano anche se non rappresentano la maggioranza. Per esempio, una delle richieste più frequenti è quella riguardante le orecchie a sventola. Innanzitutto, bisogna capire se la richiesta viene dal diretto interessato (anche se minorenne) o da parte dei genitori; chiaramente questo è più semplice da stabilire se il paziente di 16-17 anni ha dei motivi credibili e validi come un naso che si può correggere ed è, quindi, supportato dai genitori. Se però l’intervento (e questo vale anche per i maggiorenni) viene richiesto per piacere ad altri (come una Donna che vuole fare un intervento per piacere al compagno), ne sono contrario. Inoltre, bisogna capire le dinamiche famigliari e se ci sono i presupposti validi per procedere con l’intervento. Per esempio: l’otoplastica a un bambino di 6 anni non ha molto senso, a meno che non venga “bullizzato”. Questo può avere un indicazione  se ci troviamo dinanzi a una malformazione complessa. È necessario valutare ogni caso tenendo conto di quelle che sono le reali volontà delle persone: l’ambiente e la dinamica famigliare, i problemi che possono essere nati a seguito di questo ‘dismorfismo’; quindi, in realtà, è un approccio molto complesso, anche qui ti deve guidare l’onestà. Prima di tutto non devi nuocere e devi proporre il trattamento più sicuro e meno rischioso. In coscienza  non mi sento di sottoporre un bambino a un’anestesia generale per fare un intervento che può essere fatto più in là nel tempo e con maggiori sicurezze. Ovviamente, ci sono degli interventi che si possono fare perché, determinate situazioni, hanno delle ripercussioni sulla sfera psicologica e sociale di queste persone. Quindi, ritornando al discorso precedente, anche la Chirurgia Estetica deve essere fatta con estrema attenzione e prudenza e attenzione (ripeto il termine) a quelle che sono le reali richieste di aiuto della persona. Non è una cosa semplicissima. Capire questo, al di fuori di quella che può essere la tecnica che devi eseguire, è molto importante tenendo conto che hai a che fare con delle persone. Nel momento in cui fai un intervento, sposi quella persona per tutto il periodo che occorre per sapere com’è andata e come procede; quindi, la sposi prima, durante l’intervento e dopo’

 

‘Un animo onesto non si adegua a chi sbaglia’  Publilio Siro.