Chirurgia Plastica
Il prof. Franco Migliori esegue interventi di Rinoplastica a Genova. Abbiamo approfondito alcuni temi riguardo l’intervento, uno dei più complessi nell’ambito della Chirurgia Plastica.
Prima e dopo la rinoplastica ci sono dubbi e accortezze da dover seguire che coinvolgono il paziente, ma soprattutto è importante imparare a riconoscere un bravo professionista che possa eseguire al meglio l’intervento.
Affidarsi a mani esperte è fondamentale. Ecco in breve gli argomenti affrontati dal prof. Migliori in questo articolo:
• La rinoplastica è un intervento per il quale è richiesta un’ottima preparazione tecnica
• Rinoplastica prima e dopo: come si riconosce il chirurgo adatto e cosa fare nel post-operatorio
• Quanto dura l’intervento
• Rinoplastica costi
Quanto costa un intervento di rinoplastica? Spesso questa domanda sembra essere la sola ad interessare il paziente, ma la tutela non è una questione di prezzo. Il prof. Franco Migliori ha risposto alla nostra redazione partendo da un quesito fondamentale: “come faccio a riconoscere un chirurgo affidabile?”
Prof. Migliori, l’intervento di Rinoplastica può essere eseguito da qualsiasi chirurgo plastico oppure serve una specializzazione?
“Questo è purtroppo È un vecchio problema italiano. A termini di legge un laureato in medicina può fare tutto, nel senso che esistono due sole specializzazioni: anestesiologia e radiologia. Per queste due è richiesto un titolo specifico per l’abilitazione, mentre per tutto il resto no. In sede di contenzioso ovviamente verrebbe contestata la procedura ma a priori una laurea in medicina dà la possibilità di fare più o meno qualsiasi tipo di intervento.
La rinoplastica è un’operazione di tale complessità tecnica che è sempre meno la gente improvvisata che vi si cimenta. Diciamo che in Italia il grosso di questi interventi viene eseguito da due tipi di medico: chirurgo plastico e otorino”.
Un suo collega mi ha detto che la rinoplastica è la tomba del chirurgo plastico. Penso si riferisse alla difficoltà dell’intervento. Cosa ne pensa?
“Mai sentito prima. Diciamo che essere un ottimo chirurgo plastico non necessariamente significa essere bravo nella rinoplastica. È un intervento che necessita di una serie di tecniche particolari e di una formazione adeguata; io conosco ottimi professionisti che non la eseguono perché non si sono mai preparati su questo tipo di intervento”.
Come fa un paziente ad essere sicuro di scegliere lo specialista più adatto ad eseguire l’intervento?
“La sicurezza non ci sarà mai, come in ogni altro campo della medicina. Il paziente deve utilizzare criteri di giudizio guidati dal buon senso e il più possibile oggettivi. È importante valutare qualifiche accademiche, curriculum e reputazione. In rete ci sono tanti portali in cui i profili sono fasulli, costruiti ad hoc, ma il curriculum non mente e prima di scegliere bisogna consultare due o tre specialisti, capire se si ha di fronte un professionista o un cialtrone”.
Volendo dare una dritta ai nostri lettori, ci sono delle domande che si possono fare per valutare l’affidabilità del chirurgo?
“Sostanzialmente si può chiedere della casistica, non quella pubblicata sul web perché in quel caso potrebbero essere delle foto ritoccate o addirittura rubate da altri siti. Se il paziente chiede di vederla in corso di visita, dal modo in cui il medico illustra e descrive le fotografie, ci si può rendere conto della loro veridicità e della sua effettiva competenza”.
Nello scorso numero abbiamo parlato con un suo collega di rinoplastica da selfie, questo per dire che i social stanno determinando delle tendenze anche in Chirurgia Estetica. A proposito di mode, fino a qualche tempo fa si parlava di “nasino alla francese” per indicare il naso con la punta all’insù, mentre adesso sembrano essere popolari nasi più importanti. Secondo la sua esperienza, cosa ci sa dire?
“Non ho mai capito cosa fosse il naso alla francese né cosa significasse. Se lo chiedessimo ad un francese probabilmente confermerebbe che si tratta di un’invenzione italiana, un nostro modo di dire che non ha alcun riscontro all’estero, meno che mai in Francia. Parlando con le pazienti ho capito che si riferisce ad una forma di naso con il dorso incavato “a trampolino da sci”, riconducibile espressamente ad un errore tecnico di esecuzione della rinoplastica. Il cosiddetto naso alla francese italiano nasce dall’errore chirurgico di un medico inesperto che sbaglia nell’esecuzione tecnica della correzione del dorso.
Parlare di mode nella rinoplastica potrebbe voler dire che esistono chirurghi che propongono più modelli di nasi come si farebbe con un vestito o un modello di una scarpa, cosa di cui non ho riscontro. Questo modo di approcciare l’intervento, secondo il mio punto di vista, sarebbe totalmente sbagliato.
Io non ho nessun modello preconfezionato di naso ma faccio un’analisi ben precisa del paziente seguendo una routine, un algoritmo decisionale che mi sono costruito negli anni. Dalla visita rilevo i rapporti dimensionali e proporzionali per svolgere un intervento che alla fine produca un naso equilibrato, proporzionato, armonico, assolutamente naturale. Questo secondo me è l’unico modo per progettare l’intervento.
Sono contento quando i pazienti, a distanza di mesi dall’intervento, mi dicono: “ma sa che nessuno pensa che io abbia fatto una rinoplastica?”, proprio perché la percezione è quella di un risultato naturale”.
Quindi possiamo dire che un intervento di rinoplastica ben fatto è talmente naturale che si nota meno di un difetto?
“Non si nota vede per niente. Da un po’ di tempo ho coniato una mia definizione: un naso ben operato è come un lord inglese, è elegante ma nessuno lo nota”.
Capita che qualcuno arrivi con richieste particolari che cambia dopo la visita con lei e che poi cambia idea dopo aver parlato con lei?
“La maggior parte delle persone, specchiandosi, nota uno o due difetti al massimo. Io li ascolto e prendo atto. Faccio una documentazione fotografica che mostro al paziente sul monitor e, attraverso una dettagliata analisi che tiene conto dei difetti indicati dal paziente, spiego il mio punto di vista e la necessità di correggere anche altre cose. L’accordo si trova sempre, perché, se un paziente viene correttamente informato, non c’è motivo per cui debba volere una soluzione diversa. Di fronte alle fotografie tecniche il paziente si accorge di difetti che non aveva mai notato. È impensabile correggere solo un punto senza dover sistemare anche tutto il resto, altrimenti verrebbe meno l’equilibrio”.
Cosa direbbe ad un paziente indeciso?
“Difficilmente chi viene è indeciso. Si va dal chirurgo dopo aver già ponderato l’ipotesi di un intervento chirurgico. Nella rinoplastica come in altri interventi, se il paziente ha dei dubbi, consiglio di non farlo”.
Una domanda sulla chirurgia, in generale. In questo numero della rivista abbiamo pubblicato l’intervista ad un personaggio dello spettacolo che è stato soprannominato “il Ken Italiano”. Ha già affrontato diversi interventi e vorrebbe sottoporsi ad altri. Per un paziente che soffra di dismorfofobia, nel momento in cui abbia subito molti interventi, è possibile recuperare un aspetto più naturale?
“Ovviamente andrebbe valutato ogni singolo caso ma non credo ci sia molto da fare. Esempi simili ci pongono di fronte a problematiche di altra natura rispetto a quella risolvibile con la chirurgia. Ai miei colleghi più giovani suggerisco sempre di rifiutare di eseguire operazioni su pazienti con dismorfofobia perché, se anche si volesse intervenire, il paziente stesso non sarebbe mai contento”.
Rinoplastica: più maschi o più femmine?
“Più o meno cinquanta e cinquanta, prevalentemente giovani, tra venti e quarant’anni”.
Indicazioni per il prima e il dopo l’operazione?
“Per il prima non ci sono raccomandazioni importanti. Nel post-operatorio invece il paziente deve portare cerotti e tamponi per circa una settimana. Restano lividi, ematomi, occhi gonfi per circa 20/25 giorni. Nell’arco di un mese il volto poi torna normale. Voglio precisare però che il naso continua ad avere piccoli assestamenti tanto che il risultato definitivo si vede un anno dopo l’intervento. È importante saperlo”.
Quanto dura l’intervento?
“Di solito è abbastanza veloce, sebbene la durata vari in base al tipo di problematica da risolvere. Nella mia esperienza la durata media è tra 75 e 105 minuti. Io opero in anestesia generale ma altri chirurghi lo fanno in locale”.
Costi?
“Prezzi equilibrati sono tra 6000 e 7000 euro, al di sotto suggerisco al paziente di stare molto attento, perché la corsa al risparmio va a suo discapito. Allo stesso tempo, un costo esagerato non garantisce un migliore risultato. Che io sappia non esistono i mostri sacri della rinoplastica anche se alcuni arrivano a chiedere anche 20.000 euro per l’intervento”.