Editoriale Novembre 2024 di Teresa Peccerillo
Abbiamo scelto di aprire questo numero con un articolo sul corso proposto dai nostri amici di AICPE ai chirurghi. Sulla carta si legge "corso sulla femminilizzazione del volto" ma, tra le righe, apre a molte riflessioni collaterali.
Come per ogni numero, anche in questo novembre poco autunnale, ci siamo proposti di regalare qualche domanda a voi lettori. Attraverso la Chirurgia e la Medicina Estetica abbiamo modo di interrogarci su cosa sia la bellezza e se davvero esistano dei canoni assoluti che la definiscano. Allo stesso modo, il corso di AICPE, si associa ad un concetto - quello di "femminile" - che contiene in sé delle valutazioni scientifiche e ampiamente riconosciute anche da chi non è esperto in materia.
Quando si parla di femminile ci si aspettano curve dolci e armonie gentili, tuttavia non è da attribuirsi solo alla donna. La bellezza dell'uomo può mostrare dei tratti "femminili" e, allo stesso tempo, nella donna si possono riconoscere tratti androgini. In ogni caso, il chirurgo plastico è chiamato a rispondere alle richieste del paziente nel rispetto dell'anatomia e delle proporzioni del viso. AICPE invita i suoi soci a formarsi per offrire soluzioni scientifiche valide a uomini, donne e no gender. La psicologia del paziente assume, ancora una volta, un ruolo preponderante nelle dinamiche della chirurgia estetica.
Negli ultimi giorni si è molto parlato della proiezione del film Il ragazzo dai pantaloni rosa, tratto dalla storia vera di Andrea che a 15 anni si tolse la vita perché vittima di bullismo. Il tema è quanto mai vivo e pensiamo che sia giusto aprire il dialogo - ancora - sulla bellezza in ogni sua forma e declinazione. Che si parli di "femminile", "maschile" o "bello", l'importante è che lo si faccia nel pieno rispetto delle individualità, lontano da preconcetti e con la mente e lo sguardo sempre aperti.
Per cui la domanda che vi lascio è: che cos'è il femminile?