Dr.ssa Ludovica Giordano, intervista
Intervista dott.ssa Ludovica Giordano “ La Francia, L’italia e la Comunicazione come strumento di supporto primario”
Abbiamo incontrato la dott.ssa Ludovica Giordano Chirurgo Plastico Ricostruttivo ed Estetico dalla personalità poliedrica formatasi in Francia dove svolge gran parte della sua attività professionale.
Quali sono state le principali difficoltà che ha incontrato nel suo percorso di studi?
Gran parte della mia formazione l’ho avuta in Francia, per quanto concerne l’Italia non esistendo una scuola chirurgica tutti i giovani non trovano spesso un mentore invece in Francia c’è il diritto all’apprendimento.
Quali sono gli interventi che maggiormente le vengono richiesti?
In realtà dipende molto dall’età dei pazienti, non c’è un intervento particolare sicuramente qualsiasi tipo di intervento che pratico cerco sempre di ripristinare qualcosa che non c’è più. Sono per la Chirurgia conservativa anche nei confronti delle ragazze molto giovani.
A tal riguardo com’è il rapporto con le giovani generazioni?
Non è semplice spesso richiedono un aumento del seno, vogliono eccedere rispetto a ciò di cui realmente hanno bisogno in questi casi sono io a far comprendere al paziente quali sono in realtà le sue reali esigenze. Ciò è da imputare al rapporto con i social e al fatto che la Medicina Estetica è praticata un po’ da tutti. Se il medico non educa il paziente….Non faccio il Botox ad una ragazza di 18 anni anche se me lo chiede1 È necessario saper dire di No!!. Per quanto riguarda i Social, spesso vengono da me delle ragazzine con delle foto di Instagram chiedendomi di omologare la loro
immagine. La domanda da porsi è il perché si vuole essere altro da sé.
Se lei dovesse cambiare qualcosa nella Professione cosa cambierebbe?
In Italia cambierei molte cose, dagli stereotipi che ci fanno da riferimento ai prototipi alla ricerca di una perfezione eccessiva nel Nostro Paese. A differenza di altre Nazioni come in Francia dove opero attivamente non c'è questa “ossessione di una ricerca di bellezza perfetta”. La ricerca della perfezione estetica è una matrice culturale. A quel punto non siamo più di fronte ad una Chirurgia che serve per stare meglio, è una Chirurgia che serve ad adeguarsi al mondo esterno. Si perde in tal modo la finalità primaria che è il Ripristinare un qualcosa del nostro corpo che ci fa sentire meglio con noi stessi.
Gettando uno sguardo al futuro della professione, quali crede siano gli sviluppi che potrà avere specialmente in ambito comunicativo?
Credo che il rapporto con i Social andrà sempre di più incrementando nel contesto professionale. La relazione medico/paziente sarà ancora più complessa da gestire in quanto le nuove tecnologie vanno sempre di più verso un punto di non ritorno… In Francia ad esempio c'è attualmente una giurisdizione che regola maggiormente l’utilizzo dei social con la Chirurgia e la
Medicina Estetica. In generale credo che la figura del Medico sia stata un po’ ’banalizzata, la comunicazione è troppo “accessibile”, il paziente arriva dal professionista fuorviato da una immagine forzata di sé stesso.
E l’IA?
Temo molto l’IA ed il suo utilizzo, voglio credere che la mano dell’uomo non possa mai essere sostituita. Non credo comunque possa trovare grande applicazione nella Chirurgia Estetica. Nel contesto della Medicina Estetica sicuramente può fornire un supporto determinante alla ricerca.
Cosa pensa dei finti medici…un tema scottante
Purtroppo è un fenomeno che non si può controllare, è la coscienza di ognuno di noi…la maggior parte delle persone che fanno queste pratiche non sa i danni che può causare alle persone. Possono subentrare dei danni molto gravi sia nella medicina estetica…senza parlare della Chirurgia.
Che cos’è per lei la Bellezza, se dovesse definirla?
La Bellezza non è un naso perfetto, non è essere in forma, la bellezza la si vede nel sorriso degli occhi. Lo stare bene con sé stessi, tutto il resto scompare. La Bellezza è per certi versi completamente indipendente dal corpo. Con la medicina e la Chirurgia Estetica, se possiamo aiutare a nutrire la nostra anima, allora ha senso, ma deve esserci sempre la gioia che si evince
dall’esterno. Nel mio lavoro la cosa più bella è quando un paziente torna e ti dice: “Ora sono veramente felice!!” A volte una persona dopo l’intervento cambia anche sotto altri aspetti, comincia a prendersi cura del corpo, il colore dei capelli. Ci sono invece persone che credono che la Chirurgia risolva i problemi, in realtà può aiutare. È questo il messaggio che dovrebbe passare!!
La professione medica sembra sempre più difficile da raggiungere cosa consiglierebbe alle nuove generazioni?
Specializzarsi all’estero dove gli aggiornamenti sono continui, successivamente magari venire in Italia così come ho fatto io che ormai vivo sei mesi a Parigi e sei nel Nostro Paese.