Dott.Michele Bianchini:‘Medicina Estetica?Non cambia nessuno;faccio dei miei pazienti la migliore versione di se stessi'
IN BREVE:
- La Bellezza come preziosa unicità individuale
- Le sfaccettature della Bellezza secondo il Dott. Michele Bianchini
- La fattibilità dei trattamenti di Medicina e Chirurgia Estetica sui giovani e sugli adulti
- L’armonia e il miglioramento
- Intervista al Dott. Michele Bianchini
- Conclusioni
La Bellezza, come armonia e coerenza che convivono all’unisono nell’individualità di ognuno di noi, rappresenta la moltitudine del mondo perché, in fin dei conti, possiamo esser simili, ma mai uguali ad altri. È questo il concetto fondamentale che viene espresso dal Medico Estetico, il Dott. Michele Bianchini, il quale ci ha fornito una chiara idea del suo mestiere e, al contempo, ci ha mostrato le sfaccettature della Bellezza stessa.
Difatti, secondo il Dott. Bianchini, è lecito ricorrere a dei trattamenti di Medicina o Chirurgia Estetica, ma sempre entro certi limiti. Questi possono essere davvero molteplici e partono, principalmente, dalle motivazioni che inducono un paziente a chiedere di sottoporsi a ciò. Non è, dunque, plausibile accettare una richiesta di un giovane paziente che vuole trovare riparo in questo tipo di trattamenti solo per un suo ‘capriccio’, bensì solo qualora vi fossero delle basi certe scaturite da problematiche congenite, psicologiche o sociali coadiuvate dal supporto della famiglia che ha valutato la situazione posta in essere.
In egual modo, tale discorso potrebbe essere associato anche agli interventi a cui si sottopongono i pazienti più adulti che sperano di poter cambiare, proprio come viene erroneamente pubblicizzato sui social. Per tale motivo, diviene indispensabile fare chiarezza e, come rammentato dal Dott. Bianchini, far comprendere che l’armonia risiede proprio in ciò che ognuno di noi è. D’altronde, il medesimo ha anche asserito quanto segue: ‘Non si cambia nessuno, io, personalmente, non cambio nessuno; io miglioro quello che c’è e, sicuramente, faccio dei miei pazienti la versione migliore di se stessi’.
Ergo, il miglioramento è garantito (soprattutto nel tempo), ma lo stravolgimento non è concepibile né ammissibile.
Intervista al Dott. Michele Bianchini
Dott. Bianchini, lei è un medico estetico. Cosa l’ha spinta, nella sua storia personale, a scegliere questa professione?
‘Ho sempre avuto la passione per la medicina. Poi, a un certo punto, durante il percorso formativo all’università, mi sono guardato allo specchio e mi son chiesto: ‘Ma quali sono le mie qualità intrinseche?’. Il fatto di avere uno spiccato senso artistico e un estro creativo (attività che svolgevo durante il periodo universitario, perché mi dilettavo a suonare, ma ero anche appassionato di cinema e televisione), mi ha permesso di avvicinarmi alla Medicina Estetica che rappresentava un qualcosa che, a parità di preparazione tecnico-scientifica, poteva dare un valore aggiunto al mio lavoro, tenuto conto della mia predisposizione verso il bello e alla cura di sé’
Se potesse eleggere un mentore, se non lo ha già fatto, chi sarebbe?
‘Sicuramente, il Dott. Giovanni Salti che ho conosciuto su una spiaggia di Rio de Janeiro, a Ipanema. Da quel momento, mi ha dato fiducia e abbiamo avviato una collaborazione che ci ha anche portato a diventare soci di una clinica fiorentina. Di certo, tanto del mio percorso lo devo a lui’
Qual è il trattamento che le viene più richiesto?
‘Non c’è un trattamento, diciamo che c’è un risultato che mi viene richiesto derivante dalle conseguenze dell’invecchiamento insieme a quelle della gravità terrestre. Quindi, si parla dello scivolamento dei tessuti, dello svuotamento di alcune zone specifiche del viso che creano un cedimento cutaneo. I trattamenti sul viso sono quelli che mi vengono maggiormente richiesti - Quindi, l’utilizzo di filler o quant’altro - Sì, filler e botox sicuramente’
Il rapporto con i pazienti è sempre facile?
‘Non sempre, nel senso che io punto moltissimo al dialogo, a trovare una frequenza comune di comunicazione e non sempre si riesce. In un certo senso, questo è un po’ difficile da gestire, soprattutto se teniamo conto di alcune richieste che, spesso e volentieri, sono figlie di una visione un po’ distorta, dismorfofobica di se stessi e della realtà. E tutto questo porta a delle richieste impossibili o richieste da soddisfare nel più breve tempo possibile, senza avere un minimo di pazienza che occorrerebbe avere sempre, soprattutto nella Medicina Estetica - Tenuto conto anche dell’anatomia individuale che è soggettiva - Certo, tutto cambia da persona a persona. Sono molto attento alla soggettività di ognuno di noi, quindi la rispetto in toto. Difatti, alcune richieste mi vedo costretto a non poterle soddisfare, perché non sarebbero migliorative, bensì peggiorative’
Quali sono le maggiori difficoltà che riscontra nel modo in cui la sua professione viene raccontata al pubblico?
‘La cosa che trovo controproducente, per tutto il mondo della Medicina e della Chirurgia Estetica, è la comunicazione che spesso viene fatta in modo aggressivo e superficiale o facendo passare dei messaggi di risultati o di metodiche magiche o, comunque, che non rispettano la soggettività di una risposta che è, appunto, soggettiva, soprattutto nella Medicina rigenerativa. Dunque, la cosa che mi infastidisce maggiormente è che, anche attraverso la comunicazione fatta tramite social, spesso, si mandano dei messaggi ai pazienti facendo credere che siamo dei maghi e che, con una bacchetta magica, riusciamo a cancellare i segni del tempo che hanno portato a un determinato risultato. È una cosa che trovo controproducente nei confronti della Medicina e della Chirurgia Estetica. Esistono solo degli approcci personalizzati che danno dei risultati nel tempo, rispettando dei limiti (come quelli anagrafici) - Quindi, è come se la sua professione venisse sottovalutata? - Assolutamente sì’
In che modo cambierebbe questo modo di fare?
‘Banalmente, cercando di rimanere con i piedi per terra, mandando dei messaggi di miglioramento generale, evitando e stando molto attenti all’assoluto, ovvero: togliere, eliminare, cambiare. Non si cambia nessuno, io, personalmente, non cambio nessuno; io miglioro quello che c’è e, sicuramente, faccio dei miei pazienti la versione migliore di se stessi’
I social fanno bene o fanno male al mondo della chirurgia e medicina estetica?
‘Secondo me, senza controllo, come siamo in questo momento, fanno male a tutti. Sicuramente, c’è tanto di positivo perché con un click siamo connessi con il mondo, sappiamo tutto e possiamo avere delle informazioni che, spesso, però possono essere fuorvianti. Bisognerebbe fare attenzione a tutto’
Il suo personale ideale di bellezza, qual è?
’L’armonia e la coerenza’
Ora guardi un attimo a lei da bambino. Si sarebbe mai aspettato di diventare uno stimato medico?
‘No, pensavo più di diventare una rockstar o un pilota di Formula 1 (ride, ndr.)’
Se potesse dire qualcosa a quel bambino, cosa sarebbe?
‘Non smettere mai di sognare e non dimenticarti di impegnarti ed essere costante in ciò che fai’
La sua professione può essere paragonata all’artista che modella la materia ma anche allo scienziato. Lei si sente più artista o più scienziato?
‘Sicuramente più artista (ride, ndr.) su una solida e granitica base scientifica’
Pubblicità sanitaria, tema scottante! Quali piattaforme usa per farsi conoscere dal suo pubblico?
‘Principalmente: Instagram, Facebook e YouTube’
Finti medici. Vuole mandare un messaggio a chi si spaccia per ciò che non è?
‘Credo che ci siano poche parole per descriverli. Se uno deve far finta di fare una professione, quella medica è quella peggiore perché si ha a che fare con la salute e la vita del prossimo; quindi, non credo che ci siano parole per commentare questi personaggi’
La professione medica sembra stia diventando sempre più difficile da raggiungere, ha un messaggio per tutti gli studenti che ambiscono a diventare medici?
’Storicamente non è cambiato niente; anzi, probabilmente con la nuova riforma, ci saranno dei vantaggi in termini di numeri di ingressi alla facoltà di medicina che permetteranno, sicuramente, di valutare il merito degli studenti che nutrono veramente una forte passione e hanno, come obiettivo principale, il fatto di voler diventare dei medici. Lo studio e la parte universitaria rappresentano la parte formativa più grossa, soprattutto perché queste sono le basi e la struttura portante della preparazione specialistica che avviene successivamente. Quindi il consiglio è di impegnarsi e fare bene l’università, perché è il fondamento su cui, poi, si regge tutta la professione specialistica del futuro’
Quali sono i suoi progetti per il futuro?
‘Consolidare sempre di più la mia professione, non adagiarmi mai sui risultati raggiunti, ma cercare sempre di tenermi aggiornato, girare, confrontarsi, cercare sempre le migliori tecniche e i migliori approcci per migliorare ancora di più i risultati e, soprattutto, andare sui campi dove ancora abbiamo delle carenze nel dare dei risultati stabili. Dunque, lavorare soprattutto su questi ultimi: studio, ricerca e condivisione anche con altri colleghi di tutta Europa e del mondo. Quindi, non mollare e stare sempre sul pezzo’
Interventi di Chirurgia Estetica sui minorenni: lei è a favore?
‘Prima di tutto, le scelte devono essere condivise a livello famigliare, perché è fondamentale anche sotto il punto di vista legale. Poi, dipende se c’è una problematica o un inestetismo realmente invalidante sia psicologicamente che fisicamente, però non come ‘capriccio del momento’ come la classica mastoplastica additiva a 18 anni (non la renderei così superficiale) perché anche in questo caso occorrerebbe comprendere se si tratta di un’esigenza vera o un vezzo, un capriccio o se è una cosa che causa insoddisfazione e crea problemi anche a livello psicologico e sociale’
‘La Bellezza non può essere interrogata: regna per diritto divino’ Oscar Wilde.