Diego dalla Palma, il Coraggio e la Diversità Cardini della mia “Bellezza Imperfetta"
In breve
- La Bellezza Imperfetta
- Il Make up e l'identità
- La Diversità oggi
- Io e la Chirurgia Estetica
- Progetti futuri.
Se la vita, per assurdo, non fosse concepita entro le coordinate del tempo e dello spazio ma, essendo abolita quest'ultima dimensione, aprisse i suoi splendori in un flash back; se la bellezza conseguentemente non prevedesse di realizzarsi in semplice delibazione di forme, si potrebbe dubitare che in Diego della Palma vada riconosciuto uno dei massimi “artisti” che abbiano impugnato la magia dell'estetica. Noi di Infoestetica Mag lo abbiamo incontrato toccando con mano la sua “Bellezza Imperfetta” che non è soltanto espressione di uno spettacolo nato da una idea di Giancarlo Marinelli, e che vede il noto make-up artist in tournée in tutta Italia, ma soprattutto si traduce in Coraggio, Diversità Disciplina e Destino, quei cardini principali intorno ai quali Diego enuclea l'ispirazione della sua vita.
Non potevamo non chiedergli Che cos’è la Bellezza per lui…
“La Bellezza non è Avvenenza” tende subito a precisare: “Bellezza è amare sé stessi, è un atto dello spirito come l'eleganza è un moto dell'anima. Avvenenza invece è attrazione e piacere immediatamente successivo”. La mia vita si è sviluppata dentro una “Bellezza Imperfetta” - ci racconta- vissuta nel dolore della sofferenza ed il Make-up è stato il collante a cui si lega la mia identità e quella dei volti che ho incontrato”.
Trucco, parola il cui significato può sembrare ambivalente se accostato ad un ideale, come quello della bellezza.
Ci può essere bellezza se c’è “il trucco”?
“Il trucco è Bellezza se si lega all'identità e la rispetta - ha tenuto a precisare. Ho incontrato tantissime icone della bellezza, penso a Rosy de Palma (musa di Almodovar, ndr) ad Amy Winehouse: truccare il loro volto significava per me tirare fuori il meglio che avevano dentro, trovare quell'equilibrio tra sé stesse e la loro vita”.
Viviamo in un mondo dove la diversità è difficile da accettare, Diego non ha esitato a soffermarsi su questo terreno scivoloso. “Ritengo la Diversità e la sua accettazione un valore importantissimo” ha continuato, “ma, nel tempo, il concetto di Diversità è purtroppo cambiato: la Diversità è divenuta omologazione, in questo i social hanno contribuito in maniera rilevante a creare degli stereotipi. Ciò sta portando, a mio parere, alla sconfitta della nostra identità e dell'idea di Bellezza che ne deriva”.
Sappiamo che in molte occasioni, Diego si è pronunciato a sfavore della Chirurgia Estetica di cui ha rivelato: “Non odio la Chirurgia Estetica né i Chirurghi Estetici, come anche ultimamente ho letto. Disistimo e disapprovo quei professionisti che credono o, meglio, vogliono far credere che attraverso la Chirurgia Estetica si possa giungere ad un processo di ringiovanimento piuttosto che un processo di trasformazione. Fermo restando che quando la Chirurgia Estetica è conservativa e curativa, in quanto riesce a risolvere un malessere, ben venga. In definitiva non la accetto quando è proposta come “mercificazione”.
“Quest'anno per me si conclude con due grandi “Oscar personali” (ride). Il primo è quello di partecipare, grazie all’agenzia Show Reel Factory, ad un talent su Spotify. Un programma di racconti di varie tematiche dal quale sono rimasto subito affascinato. Il secondo è indubbiamente il teatro, abbiamo già 27 date per il 2024” ha poi concluso con quella lucidità e “luccicanza” attraverso la quale continuerà a far brillare la Bellezza Imperfetta come valore assoluto.