Congresso SIME 2025: “Orologi Biologici e Longevità – lo studio del Prof. Claudio Franceschi”

In occasione del 46° Congresso Nazionale di Medicina e Chirurgia Estetica, tenutosi presso la Nuvola di Roma, che ha registrato una partecipazione senza precedenti per numero di iscritti e per la presenza di medici e ricercatori internazionali, sono stati presentati nuovi studi e applicazioni destinati a incidere in modo significativo sul tema della longevità.

Di particolare rilievo le analisi condotte dal Prof. Claudio Franceschi, in collaborazione con l’Università di Stanford. Punto di convergenza: il tema dell’inflammaging (infiammazione cronica silente legata all’invecchiamento) e i relativi “orologi biologici”.

Il lavoro sviluppato ha mirato a identificare gli orologi infiammatori all’interno del corpo umano, in relazione ai diversi organi. Ciò che è emerso potrebbe rappresentare una svolta epocale nella prevenzione e avere ricadute importanti sulla qualità della vita, e quindi sulla longevità.

Il benessere psicofisico dell’essere umano dipende infatti dalla condizione di salute di ogni singolo organo, e in particolare dall’orologio biologico che lo regola dall’interno. Franceschi ha evidenziato come questi orologi segnino in modo preciso il livello di infiammazione dell’organo, influenzandone direttamente il funzionamento.

Su un campione di ultracentenari è stato osservato che il funzionamento di questi orologi biologici si modifica in modo significativo, rivelandosi un fattore determinante nella loro eccezionale aspettativa di vita.

La longevità si declina attraverso quelli che vengono chiamati ageotipi, ovvero quattro modelli di invecchiamento biologico: epatico, nefrotico, immunitario e metabolico. Gli orologi biologici permettono di identificare il degrado progressivo nel tempo di questi modelli, aprendo la strada a terapie mirate e sempre più personalizzate.

Nel contesto del Congresso di Roma – dove benessere e longevità si incontrano sotto il segno della prevenzione – lo studio del Prof. Franceschi segna l’apertura di una nuova frontiera nella ricerca sulla qualità della vita.