Anestesia non invasiva e chirurgia robotica: l'intervista al dottor Giuseppe Pedullà
In breve:
- Il dottore Giuseppe Pedullà
- Anestesia non invasiva: la nuova frontiera
- Chirurgia robotica, cos'è e perché è raccomandata
- Longevity e stile di vita: consigli e alimentazione
La chirurgia estetica corre veloce. I dati parlano chiaro: sono sempre di più i pazienti che si affidano a professionisti esperti per migliorare il proprio aspetto. In quest'ottica la medicina estetica e la chirurgia plastica sono in continua evoluzione e per rimanere al passo con i tempi, e soddisfare la crescente richiesta dei pazienti, propongono novità e innovazioni.
Da questo punto di vista l'Italia è uno dei paesi più all'avanguardia per questo abbiamo parlato di nuove tecniche in anestesia e chirurgia robotica con il dottor Giuseppe Pedullà, chirurgo generale che opera presso l'Ospedale Cristo Re di Roma. Un medico che ha fatto della sua professione, una missione: "Mio padre è psichiatra, quindi sono nato e cresciuto nel mondo della medicina. Ho sempre voluto fare il chirurgo, già dal primo o secondo anno di medicina cercavo in ogni modo di entrare in un reparto di chirurgia. Al secondo anno sono diventato interno di chirurgia al Policlinico Umberto I della Sapienza. Mi piaceva l'idea di poter mettere l'arte nella medicina, creando qualcosa di mio". E il motivo per il quale il dottor Pedullà ha scelto di diventare un chirurgo ma non chirurgo plastico è semplice: "Volevo curare le persone, non solo essere un artista estetico. Ho scelto chirurgia generale per avere una visione a 360 gradi del corpo umano e anche della mente, grazie all’influenza di mio padre".
Anestesia non invasiva: la nuova frontiera
Grazie all'esperienza accumulata in anni di studio e di professione medica il dottor Giuseppe Pedullà ha sviluppato con la sua equipe tecniche meno invasive per l'anestesia e ci ha spiegato nel dettaglio come si applicano nel campo della chirurgia. "Ho incontrato il Dottor Pullano, un anestesista illuminato, che ha reso possibili interventi senza la necessità di grandi intubazioni e sedazioni, utilizzando l’anestesia spinale e peridurale. Questo permette di operare senza intubazioni, con il paziente che respira autonomamente, può stare sveglio o dormire durante l’intervento", ha spiegato il medico, proseguendo: "Abbiamo pubblicato oltre 200 casi e migliorato sempre di più la tecnica. Ad esempio, per un'ernia addominale in chirurgia mini-invasiva, serve addormentare il paziente con anestetici potenti. Con l'anestesia spinale, una minima quantità di anestetico nel sistema nervoso bypassa il circolo sanguigno, riducendo i tempi di risveglio e gli effetti collaterali. Questo consente interventi ambulatoriali o in regime di day hospital". Grazie a questo tipo di anestesia si riesce così a salvaguardare la salute del paziente, riducendo al minimo i rischi e i traumi fisici. Ma non solo: "Anche le cicatrici sono meno evidenti. La laparoscopia consente di fare piccole incisioni invece di grandi tagli, riducendo l’invasività e migliorando la ripresa post-operatoria. Per esempio, invece di un taglio di 10 centimetri, faccio incisioni di 1 cm o mezzo cm".
Chirurgia robotica, cos'è e perché è raccomandata
La chirurgia robotica meno invasiva è la nuova frontiera della chirurgia estetica. Una svolta innovativa rispetto alle pratiche tradizionali che rappresenta il trattamento principale
raccomandato dalla letteratura internazionale. "Per patologie come la colecisti, non si
propone nemmeno l’alternativa tra chirurgia tradizionale e meno invasiva. Per altre
patologie, come le ernie, si può scegliere tra le due, anche se solitamente i pazienti
preferiscono quella meno invasiva o robotica", spiega il dottor Pedullà. Uno degli aspetti più significativi della robotica in campo chirurgico è che offre prestazioni superiori rispetto alla chirurgia manuale: "E' vero, ma i robot attuali hanno una limitazione: non offrono un feedback tattile. I nuovi robot con intelligenza artificiale stanno cercando di superare questo problema.
Quando muovo il robot, non sento il tessuto che tocco, ma i nuovi robot avranno sensazione
tattile e intelligenza artificiale per avvertirmi se sto commettendo errori".
Longevity e stile di vita: consigli e alimentazione
L'intervista con il dottor Pedullà ha offerto un importante spunto anche per parlare di "Longevity" applicata alla chirurgia. "A differenza della chirurgia estetica, noi curiamo malattie che potrebbero
interrompere la vita", ha spiegato il chirurgo, proseguendo: "In una prospettiva più filosofica, possiamo dire che le piccole incisioni prevengono complicanze post-operatorie future, migliorando la qualità e l'aspettativa di vita". Vivere una vita in buona salute è possibile seguendo alcuni semplici consigli: "Alimentazione mediterranea, eliminazione del fumo, attività fisica regolare e
mantenimento di un peso normale. Queste abitudini fanno davvero la differenza. Con la forza di volontà e uno stile di vita sano si possono ottenere ottimi risultati anche se non si è naturalmente predisposti a essere in forma".