Chirurgia "Naturale"

  • Medicina rigenerativa. Intervista al Dott. Ciro De Sio

    La Medicina Rigenerativa è una branca relativamente recente della Medicina e si basa sulla possibilità di poter riparare e/o sostituire cellule usurate e/o danneggiate del nostro organismo. È molto gradita dai pazienti perchè viene percepita come “Medicina naturale” in quanto utilizza “pezzi di ricambio” prelevati nello stesso organismo che ne ha necessità.
    Quando si parla di Medicina Rigenerativa ci si riferisce a due metodiche in particolare:
    il PRP utile per ottenere i Fattori di Crescita;
    il Grasso utilizzato come veicolo di cellule staminali adulte.
    Ad esse si è aggiunta di recente la Metodica Rigenera.
    La Medicina Rigenerativa ha un campo d’azione multidisciplinare e le varie metodiche da sole o combinate tra di loro possono essere utilizzate in svariate branche tra cui Ortopedia (per facilitare la rigenerazione dell’osso), Medicina dello sport (trattamento del cosiddetto gomito del tennista), Chirurgia plastica (per facilitare le guarigione delle ferite difficili), Medicina estetica – di cui ci occuperemo – per rivitalizzare la cute stressata nel foto–cronoaging e infine per prevenire e contrastare la caduta dei capelli, oggetto di questo articolo.
    Ne abbiamo parlato con il Dott. Ciro De Sio, Chirurgo plastico, noto e stimato esperto del settore.

    Vai alla scheda medico del Dott. Ciro De Sio







  • Che cos’è il Metodo Rigenera?

    La metodica Rigenera permette di disgregare qualunque tipo di tessuto umano ricavando dei micro-innesti. A seconda del tessuto prelevato, il prodotto ricavato viene poi utilizzato in vari ambiti. Per esempio, se si preleva un frammento di cute i microinnesti, dispersi in soluzione fisiologica, vengono infiltrati con un ago molto sottile (quello che viene montato su una siringa da insulina) nei tessuti circostanti una ferita per facilitarne la guarigione. Con lo stesso principio, ad esempio, si può rigenerare la cartilagine usurata di un ginocchio a partire dalla cartilagine prelevata dal padiglione auricolare.
    I microinnesti sono costituiti soprattutto da cellule staminali “bambine” che vengono selezionate in base alle loro dimensioni; i microinnesti, oltre ad avere la capacità di fornire cellule nuove dello stesso tessuto di provenienza, hanno anche la capacità di favorire la formazione di nuovi vasi per rivitalizzare la pelle.
    Questa metodica viene utilizzata, con risultati molto incoraggianti, anche nell’ambito della chirurgia della calvizie per contrastare la caduta precoce dei capelli nei giovani o per ridurre la miniaturizzazione dei capelli nelle donne: in questi casi, infatti, il trapianto non è indicato (nei giovani) o è molto difficoltoso (nelle donne).
    La Metodica non si sostituisce alla terapia dermatologica ma la completa. Dopo aver effettuato un ponfo di anestesia locale, si preleva un punch di 2mm di diametro di cute dal cuoio capelluto; il frammento viene poi inserito in un device insieme a 1cc circa di soluzione fisiologica e successivamente in una centrifuga dedicata. La sospensione ottenuta verrà infiltrata molto superficialmente nel derma nelle aree che si intende trattare.

  • Rigenera. Quale effetto si ottiene sulla calvizie?

    Lo scopo in caso di diradamento è stimolare la formazione di nuovi vasi nel cuoio capelluto in modo da nutrire meglio i capelli e favorirne la crescita. Si tratta di una sorta di “irrigazione”, di fatto non crescono nuovi capelli ma i capelli che già ci sono vengono nutriti meglio e cadono di meno.





Il PrP a cosa serve e di cosa si tratta?

PRP sta per “Plasma Ricco di Piastrine”, ed è un concentrato di piastrine ottenuto dalla centrifugazione di un modesto quantitativo di sangue prelevato da una vena del braccio come se si trattasse di un normale prelievo a scopo diagnostico. La provetta viene inserita in una centrifuga con numero prestabilito di giri per tempo noto (5-10`). Alla fine nella provetta le piastrine si concentrano, vengono riconosciute, prelevate e immediatamente infiltrate nel derma del cuoio capelluto dello stesso paziente. A questo punto dalle piastrine si liberano i “fattori di crescita” che sono proteine che vanno a stimolare i bulbi piliferi a produrre un capello più sano e che cade di meno. Vengono infiltrate le aree con i capelli sottili e diradati oppure la regioni sottoposte a trapianto per favorire l’ attecchimento dei bulbi. Le indicazioni sono identiche a quelle del “Metodo Rigenera” prima elencate ed infatti le due metodiche si possono associare perchè, nella nostra esperienza, si potenziano a vicenda. La metodica legata al PRP non è standardizzata, quindi a maggior ragione è importante che il paziente si affidi ad un professionista con esperienza, che lavori in una struttura autorizzata, che usi Kit a norma di legge che permettano di raggiungere una concentrazione di piastrine terapeuticamente valida e accertata dalla letteratura medica internazionale. Senza questi tre requisiti il Prp non si può fare, è vietato e non ha efficacia.



Quali sono i tempi consigliati nel trattamento della calvizie?

Il metodo Rigenera, così come il PrP, non sono metodi che si sostituiscono al trapianto. Si tratta di terapie complementari alla terapia dermatologica oppure, in caso di trapianto, il Rigenera e il PRP servono a far sì che i capelli attecchiscano meglio. La nostra casistica prevede il seguente protocollo:

Tempo 0: PRP+RIGENERA
Dopo 6 mesi: PRP
1 volta /anno: PRP + RIGENERA





Ci sono dei rischi?

Nessuno perchè si tratta di prodotti autologhi, ovvero il donatore e il ricevente sono la stessa persona. I rischi maggiori sono legati alle aspettative false del paziente. Il paziente affetto da calvizie farebbe qualsiasi cosa per risolvere il suo problema ma non esiste un farmaco elettivo che porti ad una soluzione. Spesso si pensa che con il Rigenera o il PRP i capelli caduti possano ricrescere, quindi che sia possibile evitare il trapianto. Non è così. Se nel codice genetico del paziente è scritto che i capelli cadranno, questo purtroppo succederà a prescindere dall’intervento rigenerativo. Quello che si può fare con le metodiche illustrate è favorire il ritardo della caduta dei capelli in simbiosi con la terapia dermatologica oppure facilitare l’attecchimento dei capelli a seguito del trapianto.


di Teresa Peccerillo