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Tutte pazze per Frank – Parte III

Frank Primo giorno di sole. Frank apre le persiane e un raggio entra a baciargli una guancia, sono le 7 del mattino. Per la prima volta dopo tanto tempo non ci sono nuvole e l’aria sembra già preannunciare la primavera.
Frank non è metodico, le sue azioni mattutine cambiano in base agli impegni sul lavoro, lui è un creativo e non riesce a chiudersi nelle abitudini. Oggi ha deciso di riprendere l’allenamento, si è esibito in squat e flessioni nel buio del salone di casa mentre il suo pastore tedesco Ozzy lo fissava. Ha appena fatto la doccia, indossa solo un paio di pantaloncini bianchi mentre la luce avanza in camera inondando tutto, poi sceglie con cura l’abito che indosserà in questa splendida giornata di Febbraio mentre sorseggia la sua tazza di tè al limone. Intanto i minuti trascorrono veloci e, dopo aver lasciato Charlie alla dog sitter del quartiere, esce diretto al suo studio di architettura.

Dall’altro lato della città Rossella sta per uscire di casa. Il primo sole del mattino le ha infuso una dose di buonumore ed energia che non provava da tanto. Da quando suo marito è andato via non si è concessa molto tempo per godere di piccole gioie simili e solo ora sta cominciando a credere che, in fondo, è stato meglio così. Rossella sta riscoprendo se stessa e, se fino ad ora ha trovato nella Medicina Estetica e nella cura del proprio corpo dei validi compendi di benessere, oggi ha deciso di rinnovare tutto il suo mondo, a partire dalla casa. Sua figlia Sylvia le ha parlato di uno studio di architettura molto quotato e Rossella ha pensato che investire l’assegno del marito nella demolizione degli ambienti di casa sia la cosa migliore da fare. Si prepara con calma, come sempre, selezionando ogni capo d’abbigliamento e accessorio con cura. Abbina i colori, sceglie il make-up, pettina i capelli ed oggi si sente più giovane, l’aria frizzante che entra dalla finestra profuma di cambiamento e di tutto ciò che ha conquistato negli ultimi mesi per dimenticare gli eventi recenti. Il peso dei suoi cinquantacinque anni è svanito, oggi risplende della bellezza dei suoi anni, delle trasformazioni conquistate con la mente e il corpo giorno dopo giorno.

Rossella arriva nello studio di architettura alle 10.00 esatte, non è mai stata una di quelle donne che si lasciano attendere a prescindere dalle circostanze, è sicura ma discreta, non ha bisogno di farsi notare. La accoglie una giovanissima segretaria “sarà più piccola di mia figlia Sylvia” pensa mentre le viene indicata la sala d’attesa. Si accomoda su una delle poltroncine della piccola sala, è tutto molto ordinato e luminoso con piante rigogliose che irrompono nel bagliore con le loro note di verde intenso. Sul tavolino appoggiato alla parete opposta ci sono un bollitore, delle tisane e tanti stuzzichini light messi lì per gli ospiti. Rossella sorride tra sé, ha sempre gradito queste accortezze e non ricorda di averne mai trovate al di fuori dei centri benessere. Mentre si culla in questa sensazione le è sempre più chiaro di aver preso la decisione giusta, non vede l’ora di parlare con l’architetto, di progettare nuovi spazi per la sua vecchia casa, di preservare quelli che le sono più cari come le stanze in cui sono cresciute le sue figlie e cancellare le tracce di ogni dolore superstite.
Sta prendendo tra le mani una rivista di interior design quando entra Frank
- Signora Falconieri?
- Sono io
- Spero di non averla fatta attendere troppo…
Rossella alza lo sguardo dalla copertina della rivista e lo vede. I suoi occhi azzurri fissi su di lei per un attimo la fanno vacillare…non se lo aspettava. Non è tanto la bellezza di quel giovane uomo in abito scuro a colpirla, ma il suo sguardo che le ferma il respiro in gola. In un attimo percepisce una strana sensazione di disorientamento che recupera a stento un secondo prima di rispondergli
- No, sono arrivata da poco
- Bene, spero si sia trovata a suo agio. Mi segua
Frank Mentre si dirigono verso il suo ufficio, Rossella recupera pienamente la lucidità perduta “avrà a mala pena trent’anni, devo aver perso il senno per lasciarmi incantare da un ragazzino!” ripete tra sé e quasi le viene da ridere “dai Rossella” si dice ancora “sei una donna adulta…però è bello sentirsi sconvolta anche se solo per qualche istante dopo anni di sonnambulismo”. Frank non si accorge che lei sta sorridendo, è molto serio mentre si dirige verso la porta dell’ufficio.
Dopo essere entrati lui si accomoda alla sua scrivania, lei adagia il cappotto sull’appendiabiti e si siede di fronte, su una poltrona in velluto blu.
- Allora Rossella…posso chiamarla così?
- Certamente. Lei invece è? Mi scusi, temo di aver dimenticato il suo nome
- Frank, mi chiami solo Frank e la prego, diamoci del “tu”
Rossella sorride e annuisce alla sua proposta
- Ho letto la tua richiesta, la mia segretaria mi ha fatto avere tutto ma vorrei che mi raccontassi tu il perché siamo qui
- Be’, vorrei parlare con assoluta franchezza. Fino a poco tempo fa era mio marito ad occuparsi di cose come i pagamenti, le ristrutturazioni in casa e cose simili, finché un giorno ha scoperto che, per quanto provasse a sentire sue le mura in cui vivevamo, la sua testa era altrove…e si è trasferito dalla segretaria
Frank porta il dorso della mano al mento e continua ad osservarla mentre lei riprende a parlare
- Sono qui perché voglio degli spazi miei, adoro la mia casa ma vorrei ridefinire gli ambienti, creare degli spazi solo miei che mi somiglino…
- Se deciderai di ingaggiarmi dovrò conoscerti meglio per fare un buon lavoro
- Sì…credo di sì
I due parlano a lungo, lei racconta il perché scelse quella casa, lui le chiede cosa vorrebbe preservare dei vecchi spazi, consultano grossi cataloghi ed insieme costruiscono le basi del lavoro. Frank le rivela che sul prossimo catalogo potrebbero esserci proprio le immagini della casa di Rossella perché il suo intento è renderla un’icona di stile, una vera opera d’arte tra classico e moderno. Lei ama l’idea e in un attimo si risvegliano passioni da tempo sopite per l’arte, immagina ampi spazi con quadri alle pareti e la ricerca delle opere nelle gallerie della città insieme a Frank.
“Questo ragazzo è in gamba” pensa Rossella mentre compilano il contratto e stabiliscono il prossimo incontro a casa di lei per la valutazione e la misurazione degli ambienti. - Rossella, dopo il sopralluogo a casa tua mi farò sentire spesso, ho bisogno che tu mi indichi una mail a cui inviare alcune anticipazioni del progetto. Ovviamente ci vedremo spesso e ci confronteremo di volta in volta

Poco dopo Rossella è in strada. È uscita dallo studio di Frank con un grande sorriso stampato in volto, eccitata all’idea del cambiamento. È strano come a volte, nella vita, da eventi traumatici possa nascere qualcosa di tanto positivo, un entusiasmo nuovo, a prescindere dall’età. Quel ragazzo ha capito fino in fondo le necessità di Rossella, ha saputo ascoltarla e tirar fuori l’anima di un desiderio che nei prossimi mesi tesserà intorno alla sua vita. Non le capita spesso di sentirsi così, quasi mai. Negli ultimi anni ha potuto sentirsi veramente capita solo in poche occasioni e quasi sempre dalle sue figlie. Nessun uomo, nessuna amica, nessun consulente l’ha mai guardata con interesse pari a quello di Frank questa mattina. Eppure Rossella è una donna adulta, ha viaggiato molto al fianco di suo marito e conosciuto tante persone. In molti l’hanno ammirata per la sua intelligenza, la sua cultura e l’eleganza ma nessuno ha mai provato a capire davvero cosa volesse. Le sembra quasi che la sua vera personalità sia stata messa a nudo, che sia riemersa la luce che portava addosso ai tempi dell’Università, prima di vestire un ruolo, prima delle convenzioni, prima di tutto. Sì, parlando con Frank si è sentita libera, creativa, lontana dalla paura del giudizio ed ora si dirige verso casa con la mente feconda di idee.


di Teresa Peccerillo