Chirurgia Plastica

Addominoplastica Roma - Dr. Vincenzo Galante

Lipoaddominoplastica per un punto vita da copertina

In Breve


● Addominoplastica: intervento standard di asportazione di grasso e cute in eccesso dalla regione addominale
● Lipoaddominoplastica: unione di Addominoplastica e Liposuzione in un intervento completo di rimodellamento addome e fianchi con salvataggio di strutture anatomiche nobili, a fronte di una minore invasività e maggiore sicurezza
● Non solo addome, anche fianchi e regione lombare
● Cicatrice addominnoplastica qualitativamente migliore

Dr. Vincenzo Galante

Addominoplastica: a Roma il dr. Vincenzo Galante ci ha ospitato nel suo studio per parlare di una nuova tecnica che completa gli effetti dell’intervento con un vero e proprio rimodellamento del punto vita.
Passano gli anni e la chirurgia plastica è sempre più vicina alla perfezione. Il chirurgo è sempre più simile ad un artista che rimodella le forme della sua scultura. Non è un caso se le ricerche dei pazienti siano sempre più orientate dalla volontà di “scolpire”, “modellare”, “armonizzare” le forme di viso e corpo, proprio come Michelangelo liberava forme perfette dalla pietra grezza.
Se eliminare la pancia, definire i fianchi, ammirare un punto vita sottile ed elegante, sono obiettivi spesso irraggiungibili con il solo esercizio fisico, ecco che la chirurgia risponde con una nuova tecnica che unisce addominoplastica e liposuzione nell’intervento di lipoaddominoplastica.

Che cos’è la Lipoaddominoplastica?
«L’addominoplastica è forse uno degli interventi di chirurgia estetica più invasivi, ha lo scopo di rimodellare l’addome. L’intervento standard è stato implementato da una innovazione recente che prevede un intervento aggiuntivo di rimodellamento per mezzo della liposuzione degli addominali alti e bassi, fianchi e, qualora il paziente volesse, anche della zona lombare, la lipoaddominoplastica appunto. Ma l'aspetto più importante di questa nuova tecnica sta soprattutto nel praticare scollamenti dei tessuti molto più circoscritti riducendo pertanto le possibili complicanze connesse all'intervento ordinario. Inoltre la minore invasività consente una ripresa post operatoria molto più rapida e indolore».

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Si può parlare anche di Liposcultura?
«Iniziale, sì, che poi prosegue con un’addominoplastica. Questa va ad asportare la cute in eccesso svuotata dal grasso prima presente. Rispetto alla tecnica standard lo scollamento è limitato ad una fascia verticale sovrastante l'eventuale diastasi dei muscoli retti dell'addome, che possono pertanto essere riavvicinati con una plicatura che restitusce una completa integrità della parete muscolare. Lo svuotamento fa sì che la pelle scivoli verso il basso per poter essere rimossa. Anche la guarigione è più facile perché la scomparsa di edema e gonfiore così come la ripresa post-operatoria risultano più rapidi».

È rischioso togliere così tanto grasso e pelle tutto insieme?
«No, se ciò viene praticato nelle condizioni e strutture idonee alla salvaguardia della salute del paziente, quindi in cliniche attrezzate con sale operatorie ai massimi livelli. Oltre a scegliere un bravo chirurgo è importante che la struttura sia in grado di gestire qualsiasi evenienza. Altro vantaggio di questa tecnica è che riducendo sanguinamenti e sieromi, permette in moltissimi casi di non ricorrere all'utilizzo dei drenaggi».

Quanto dura l’intervento?
«Circa 2 o 3 ore ed avviene in anestesia generale. Di solito è consigliata la degenza di una notte in clinica, in particolare nei casi più complessi».

È doloroso?
«Più che dolori, si avvertono dei fastidi, ma il giorno stesso il paziente già si rimette in piedi e nel giro di una settimana può tornare alla vita quotidiana, evitando di praticare sport per un paio di mesi ed indossando una guaina modellante per circa tre settimane».

Cicatrici?
«Le cicatrici ci sono ma nascoste completamente dalla linea dello slip a livello del pube, nei mesi a seguire si può completare l’intervento con dei trattamenti di medicina estetica per migliorarne ulterirmente l’aspetto».

Quante taglie si possono perdere?
«Si possono perdere 2-3 taglie a seconda della situazione di partenza».


Articolo di Teresa Peccerillo