Alimentazione

Dieta chetogenica: tra verità scientifiche e false promesse dei network marketing

In Breve


• Dieta chetogenica, la dr.ssa Anna Rana, biologa nutrizionista, risponde alle domande più comuni su questo protocollo alimentare
• Dieta chetogenica cos’è. Si tratta di un piano alimentare della durata massima di 21 giorni che garantisce un dimagrimento evidente e duraturo
• I chetoni esogeni fanno male? Gli integratori alimentari a base di chetoni esogeni sono molto pubblicizzati ma sui benefici che possano apportare ci sono molti dubbi
• Dieta chetogenica alimenti vietati. Oltre agli zuccheri, alcune verdure, frutta e ancora altri alimenti

Anna Rana Dieta chetogenica, dr.ssa Anna Rana
Dieta chetogenica. Cosa c’è da sapere sulla dieta più chiacchierata degli ultimi mesi? Tra prodotti miracolosi, integratori e testimonianze da oltreoceano, abbiamo deciso di fare chiarezza rivolgendoci alla dr.ssa Anna Rana, la nostra biologa nutrizionista che ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti, e di dieta chetogenica parla già da diversi anni.
Come spesso accade, si potrebbe pensare che anche la chetogenica sia una moda transitoria ma pochi sanno che è una dieta che in origine nasce in laboratorio, con scopi curativi per alcune patologie tra cui l’epilessia. La sua efficacia nel dimagrimento in poco tempo è scientificamente testata, così come la determinazione che bisogna avere per affrontare questo regime alimentare piuttosto proibitivo. Per questo motivo sono in continuo aumento le pubblicità di integratori e pasti sostitutivi che promettono di ottenere gli stessi risultati senza alcuno sforzo. Ma quanto sono realmente efficaci? Perché la dieta chetogenica va così tanto di moda? Possono farla tutti? Quali sono i rischi? A queste ed a molte altre domande ha risposto la dr.ssa Rana.

Dieta chetogenica cos’è e come funziona
Che cos’è la dieta chetogenica?
“La dieta chetogenica è una dieta codificata all’inizio degli anni ‘20 del Novecento per curare l’epilessia nei bambini. Dagli anni ’50 viene impiegata anche come dieta dimagrante. Oggi è utilizzata prevalentemente per ottenere un dimagrimento piuttosto rapido, molto efficace nell’eliminare in modo mirato le adiposità localizzate”.

Perché fa dimagrire tanto e in breve tempo?
“Perché prevede un’assunzione assai limitata dei carboidrati. La chetogenica limita i carboidrati a circa 50 grammi al giorno, quindi circa il 5% rispetto a proteine e grassi assunti. Così si innesca la chetosi, ovvero un meccanismo biochimico di ossidazione degli acidi grassi che si verifica quando c’è carenza di zuccheri nel sangue. I corpi chetonici possono essere usati dal cervello, dai globuli rossi e dal muscolo cardiaco ovviando così alla carenza di zuccheri circolanti.
Per molti aspetti strutturali la dieta chetogenica assomiglia al digiuno. Diversamente dal digiuno però consente di mantenere invariata la massa magra (preservando la massa muscolare) durante il dimagrimento.

Quindi eliminando i carboidrati e mangiando solo proteine e verdura si può intraprendere una dieta chetogenica fai-da-te?
Assolutamente no. Anche quando si eliminano i carboidrati bisogna innanzitutto sapere quali verdure mangiare ed attenersi ad un regime alimentare bilanciato. La chetogenica non si può condurre in autonomia, può essere una fase di un percorso nutrizionale non uno stile di vita. Ma soprattutto deve essere monitorata da uno specialista, in genere per un massimo di 21 giorni ma il protocollo è variabile a seconda del paziente, e la reintroduzione dei carboidrati deve essere graduale, altrimenti si rischia di perdere i risultati ottenuti”.

Dieta Chetogenica Nell’arco di un anno, ad esempio, si può fare più volte o ci sono controindicazioni specifiche?
“Dipende dal paziente. In caso di obesità la chetogenica può essere fatta a cicli purché ci sia un monitoraggio costante del biologo nutrizionista o del medico.” <

Pazienti a cui è vietata?
“La chetogenica nasce per pazienti epilettici, quindi per alcune patologie può essere curativa ma per altre tipologie di pazienti è sconsigliata (ad esempio è vietata a pazienti con diabete di tipo 1, o con insufficienza renale) e questa è un’ulteriore prova del fatto che non si possa fare autonomamente.
Il rischio del fai-da-te è di causare danni importanti all’organismo. A questo proposito apro una parentesi sugli integratori promossi dal Network Marketing. Molti pazienti che seguo hanno bisogno di un piano alimentare attento per rimediare a grossi scompensi causati dall’assunzione prolungata di “beveroni” di cui non faccio nomi. Scompensi rilevabili dalle analisi cliniche”.

I chetoni esogeni fanno male o sono realmente efficaci?
Gli integratori a base di chetoni esogeni promettono di ottenere gli stessi risultati di una dieta senza le rinunce previste da questo protocollo alimentare. Per gli italiani abituati alla dieta mediterranea, può essere un grosso sacrificio rinunciare ai carboidrati, perché soprattutto nei primi 3-4 giorni il senso di privazione si sente molto, ma è transitorio. Lei cosa consiglia a chi volesse fare questo tipo di dieta ma ha paura di non avere la costanza per affrontarla nel modo giusto?
“La dieta chetogenica non ammette sgarri, a differenza di altre. Difficilmente propongo una chetogenica ad un nuovo paziente perché, prima di proporgli un impegno così drastico, devo conoscere la sua costanza nel seguire un protocollo. È una dieta restrittiva, non tutti sono propensi a fare questo sforzo. Il mio consiglio è quello di ascoltare lo specialista a cui ci si affida. Se un paziente vuole perdere peso in breve tempo, gli spiego che i primi 3 giorni sono quelli più duri, l’assenza iniziale di carboidrati significa privarsi della principale fonte di energia che quotidianamente forniamo al nostro corpo. L’ossidazione dei grassi comincia dopo qualche giorno, quando si formano i corpi chetonici. A quel punto cessano i sintomi legati alla mancanza di glucosio (mal di testa e spossatezza) e si recupera un senso di energia crescente”.

Torniamo agli integratori. Dagli USA stanno spopolando anche qui da noi quelli a base di chetoni esogeni. Cosa ne pensa?
“Gli integratori a base di chetoni esogeni vanno molto di moda. Questi promettono di entrare in chetosi in poche ore anziché in 3-4 giorni come di norma. E taluni studi evidenziano come la chetosi indotta da chetoni esogeni possa provocare scompensi ormonali a carico dell’insulina. Pare che i chetoni esogeni portino a produrre un eccesso di insulina limitando di conseguenza lo smaltimento di accumuli adiposi come invece farebbe una chetosi naturale. Le scorciatoie, dunque, non esistono. Le soluzioni semplici a problemi complessi come il dimagrimento non sono efficaci”.

Perché la dieta chetogenica oggi va tanto di moda?
“In America è conosciuta e impiegata da diversi anni, noi siamo un po’ in ritardo, forse. In America, la si trova in diverse forme e piace a molte attrici di Hollywood. Erroneamente si pensa che sia una dieta iperproteica. In realtà la quantità di proteine assunte non aumenta rispetto ad un regime alimentare standard, si aumenta, invece, il consumo di grassi per sopperire al deficit di energia dato dalla riduzione dei carboidrati, a patto che si utilizzino quelli insaturi, non quelli saturi”.

Dieta chetogenica: alimenti vietati
Da italiani, quando si parla di carboidrati, si pensa subito a pane pasta e pizza. Ma quali sono gli alimenti vietati nella chetogenica?
“I carboidrati non sono del tutto assenti, si tende a pensare che i carboidrati siano il male assoluto, in realtà bisogna consumarli sapendo quali carboidrati vanno bene per questo tipo di protocollo. Sono assolutamente da evitare lo zucchero bianco e di canna, latte e derivati tranne lo yogurt greco, frutta, latte di soia e alcune verdure (peperoni, zucca, patate, pomodori, carote…). Si predilige un consumo di verdure a foglia verde”.

L’ultima domanda riguarda gli alimenti sostitutivi. Altri canali di network marketing propongono la totale sostituzione degli alimenti a base di carboidrati (pasta, pane, pizza, dolci, creme ecc…) con alimenti a bassissimo contenuto di carboidrati, creati con farine alternative al frumento e dolcificanti come il sucralosio. Dicono che anche i bambini possano consumare questo tipo di alimenti, tra l’altro molto costosi, al posto di quelli tradizionali. È davvero possibile arrivare a sostituire completamente la propria alimentazione con prodotti di questo tipo?
“No. Io penso che con una corretta alimentazione, continuando ad assumere i prodotti che la natura ci offre, si possa ottenere qualsiasi cosa. Alla base del nostro benessere c’è l’educazione alimentare, e sentire che un bambino consumi alimenti sostitutivi mi fa rabbrividire. Questo genere di comportamento sul lungo termine può generare disturbi alimentari importanti. I pasti sostitutivi non sono da demonizzare, a patto che vengano consumati per pochissimo tempo e mai dai bambini. Non è la pasta a far ingrassare ma il prodotto industriale. L’alimentazione si cura imparando a leggere le etichette e prediligendo prodotti freschi. A chi promuove questo genere di prodotti per far dimagrire i bambini vorrei ricordare che gli adipociti si accumulano in età infantile e che le abitudini che si acquisiscono durante l’infanzia difficilmente si sconfiggono in età adulta”.

La dr.ssa Anna Rana riceve a Monza, Milano, Aversa e Napoli. Per consulenze e info www.annarana.it
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di Teresa Peccerillo